Cristalli di sale di dimensioni piccolissime, che potrebbero aiutare a ridurre la quantità di sodio negli alimenti. Li propone la pioneristica impresa Eminate di Nottingham , in Gran Bretagna, con il suo microsale Soda-Lo, di recente lanciato sul mercato e già fornito a una grande industria britannica per la panificazione industriale, che lo impiegherà in un pane da vendersi presso una catena leader nella distribuzione.
La misura dei cristalli di Soda-Lo è di 5-10 micron (un micron è pari a un millesimo di millimetro) a fronte dei 200-500 micron del sale comune: una scala ridotta, anche se lontana dai parametri delle nanotecnologie (dove si ragiona in termini di nanometro, cioè milionesimi di millimetro). La composizione comunque è la stessa del sale comune, 100% cloruro di sodio, ma a quanto pare le performance sono più elevate.
Sembra infatti che il microsale possa essere utilizzato in quantità assai inferiori al consueto, addirittura la metà nel caso della panificazione, senza peraltro rinunciare al sapore né alle esigenze tecnologiche di volume, struttura e peso del prodotto finale.
Questi “cristalli leggeri”, inoltre, aiuterebbero a mantenere la freschezza dell’impasto, legandosi bene alle particelle di glutine. Le sperimentazioni sono state estese a farinacei con formaggio, salsicce vegetariane, salse, zuppe, cereali per la prima colazione, basi per pizza, muffin, snack a base di riso soffiato e premiture per la panificazione….