un articolo di Luca Foltran de Il Fatto Alimentare – lettura integralecliccando il link in calce
Oltre alla plastica, materiale la cui legislazione è armonizzata a livello europeo, esiste una grande varietà di materiali sintetici – vernici, carta e cartone, adesivi, inchiostri da stampa e gomma – per i quali non esistono regole.
Questi materiali non sono coperti da una specifica normativa e migliaia di sostanze utilizzate per produrli non sono state valutate in merito alla loro sicurezza.
Proprio su questo punto ha focalizzato l’attenzione dell’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, che sull’argomento ha appena pubblicato un rapporto: negli ultimi anni, infatti, l’ente ha dovuto fornire consulenze urgenti ai gestori del rischio, cioè le autorità di controllo nazionali, in seguito alla scoperta di sostanze migranti dagli imballaggi verso gli alimenti.
Un caso citato nel report: quello del metilbenzofenone, una sostanza che si trova sullo strato stampato degli imballaggi di alcuni cereali per la prima colazione.
Altri esempi eclatanti, sono le valutazioni di sicurezza urgenti avvenute in passato per idrocarburi minerali da carta e cartone, Badge e Noge dai rivestimenti di ripo epossidico (sostanze oggi vietate nei rivestimenti di tipo epossidico: il Regolamento 1895/2005 ha messo una pezza, istituendo limiti di migrazione e il divieto di utilizzo, ma prima non c’era legislazione), ammine aromatiche da adesivi, nitrosammine nella gomma e il ITX da inchiostri da stampa (qualche anno fa, c’è stato un noto caso di migrazione nel latte per l’infanzia da contenitori in Tetra Brick).
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