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McDonald’s chiama Gualtiero Marchesi, ma…

un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare

Gualtiero Marchesi un cuoco per tutte le stagioni. E’ il primo pensiero, dopo avere letto la pubblicità di McDonald’s che su tutti i quotidiani annuncia l’arrivo di Vivace, il nuovo  panino con hamburger firmato da uno dei  migliori chef italiani.

Non è la prima volta che il famoso cuoco volgarizza il suo  talento, proponendosi  a chi non ha il privilegio di vedere e di gustare i suoi piatti.

Pochi mesi fa, prima delle elezioni,  Gualtiero Marchesi diventa consulente di Milano Ristorazione,  la società del Comune  che serve 80 mila pasti al giorno nelle scuole, per  puntellare con i suoi preziosi consigli una gestione fallimentare: inutile dire che l’intervento non è servito praticamente a nulla.

Anche l’operazione con McDonald’s farà la stessa fine, visto che  non sarà certo il nuovo panino con un enorme hamburger all’interno, abbinato a bacon, spinaci, senape e maionese, a rivoluzionare  la mission della catena regina del fast food.

Il panino battezzato con il nome di “Vivace” contabilizza 685 kcal e si colloca al terzo posto dopo Big Tasty  Bacon (885 kcal) e Big Tasty (850 kcal), mentre il prezzo (4,70 €) lo posiziona in cima al listino come il prodotto più caro.

Si tratta dell’ennesima operazione di marketing che la multinazionale  porta avanti con astuzia, presentando un panino dell’alta gastronomia italiana.

Vale la pena ricordare  la brillanti campagne pubblicitarie del gennaio 2010 quando per due mesi McDonald’s vende il famoso panino Mc Italy realizzato con Bresaola della Valtellina e Speck dell’Alto Adige e introduce il  Parmigiano Reggiano con il sigillo del ministero dell’Agricoltura Luca Zaia.

L’operazione di marketing era sin troppo chiara: usare una manciata di prodotti Dop nei panini e lanciare il marchio McItaly per accreditarsi nella storia della gastronomia nazionale. Adesso la strategia si ripete con il grande chef Marchesi che da visibilità a un banalissimo panino.

La realtà è però diversa: nei fast food di McDonald’s, il Parmigiano Reggiano la Bresaola e lo Speck sono stati utilizzati per 60 giorni. Di solito il 95% dei clienti sceglie un gigantesco menù da 1000 kcal, pari al 60% del fabbisogno giornaliero, composto da Big Mac, Coca-Cola e patatine venduto a meno di 6 €.

Basta però aggiungere 1,3 euro per mangiare un menù esagerato che copre il 77%  del fabbisogno calorico giornaliero (vedi tabella). Pochissimi sceglieranno il panino firmato da Gualtiero  Marchesi, destinato a durare lo spazio di un bimestre ed essere usato come specchietto per allodole per una grande campagna pubblicitaria.

La catena regina del fast-food, specializzata nella vendita di hamburger, Coca-Cola e patatine,  non cambia  vocazione perché utilizza per qualche giorno una fettina di Speck dell’Ato Adige o perché affida la firma di un panino a un  grande chef.

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 11 ottobre 2011 da in Consumatori & Utenti, Leggo & Pubblico, Salute & Benessere con tag , , , , , .
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