in sintesi un articolo di Agnese Codignola che leggo su Il Fatto Alimentare
In Europa ogni anno si producono un milione di tonnellate di polpa di patate, ma la quantità effettivamente utilizzata a fini alimentari è molto piccola.
Una parte rilevante finisce nei rifiuti, anche se contiene fibre e altre sostanze che potrebbero essere utilizzate dalle industrie del settore.
Per porre fine a una situazione economicamente, oltre che eticamente, insostenibile, i chimici danesi dell’Università di Copenaghen guidati da Peter Ulvskov hanno cercato nuovi metodi di estrazione per le sostanze contenute nelle patate da utilizzare nell’industria alimentare.
Gli sforzi si sono concentrati in particolare su una tecnologia per riuscire a ottenere il ramno-galacturonano 1 (RG I), una pectina ricchissima di idrocolloidi utilizzabile da molte industrie alimentari come ingredienti in numerose preparazioni.
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