in sintesi un articolo di Maurizio Caprino
Non c’è molto da festeggiare per i 60 anni delle strisce pedonali: la giungla metropolitana di lamiere cresciuta nei decenni ha spesso contribuito a rendere invisibili gli attraversamenti pedonali.
Non solo in Italia, come ha denunciato l’Euro Test degli Automobile club, per non parlare delle carenze nel disegno e nella concezione, che hanno indotto l’Aci a mettere insieme alcune linee guida.
Spesso (anche) per proteggere i pedoni si chiede di istituire nelle città tante “zone 30”, che a Londra hanno fatto diminuire gli incidenti del 42%, con punte del 50% quando si parla di bambini: lo ha ripetuto molto recentemente anche il Parlamento europeo.
Ma poi chi controlla? In Italia, per giunta, è vietato l’uso di postazioni automatiche sulle strade urbane non di scorrimento.
E allora che fare? Non resta che difendersi da sé, seguendo qualche regola di prudenza.
Innanzitutto, quando c’è, sfruttiamo sempre il marciapiede: tendiamo a snobbarlo, se siamo in compagnia su una strada poco frequentata (cosa che per giunta avviene in prevalenza col buio).
Quando il marciapiede non c’è, la regola è di camminare sul lato opposto rispetto al senso di marcia dei veicoli, in modo da avere il pericolo sempre di fronte, anche se in quanche caso non è consigliabile.
Per attraversare, mai sentirsi sicuri; nemmeno se si è sulle strisce.
Molto meglio voltarsi più volte sia a destra sia a sinistra, perché lo scenario della strada può cambiare da un momento all’altro (un veicolo può spuntare all’improvviso perché troppo veloce o coperto da altri).
E, quando vi voltate per la prima volta su una strada a doppio senso, fatelo verso sinistra: è da lì che arrivano i veicoli più vicini, che eventualmente vi trovereste addosso per primi. Ma poi è bene voltarsi subito a destra, perché potrebbe pure sopraggiungere qualcuno in sorpasso che invade la semicarreggiata sulla quale vi accingete a spostarvi.
Il consiglio di usare lo sguardo non è banale: molti sono istintivamente spinti alla pigrizia dal fatto che tanto stando a piedi, se arriva qualcuno, sento il rumore.
Convinzione errata, se non altro perché in città i rumori sono tanti e quindi si confondono.
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