Le feste comandate sono per me fonte di stress, soprattutto per quanto riguarda i pranzi al ristorante; si finisce quasi sempre a passare ore seduti al tavolo, per mangiare peggio del solito, ma pagando di più, senza contare gli sprechi assurdi di cibo.
Vorrei tanto che i ristoranti offrissero un servizio normale, e se proprio vogliono, un menù speciale, di piatti tipicamente natalizi.
Questo Natale ad esempio, a pranzo con i miei e di fatto il ristorante offre il Menù di Natale con 2 antipasti, 2 primi, 2 secondi, dolce e bevande escluse. Di fatto le portate sono una di pesce e l’altra di carne. Se non fosse che siamo in quattro ed in tre non mangiamo pesce, il che significa che la metà del pranzo sarà cucinato per niente.
In compenso pagheremo quel che non mangeremo. Vien da chiedersi se non sarebbe possibile per un ristorante offrire un menù di carne ed uno di pesce, e considerando che questi pranzi si prenotano in largo anticipo, permettere al cliente di scegliere l’uno o l’altro; chi non sceglie si becca il menù misto e via andare. In ogni caso si potrebbero ridurre sia i prezzi sia gli sprechi.
Il discorso resta lo stesso per la fine dell’anno. Cerchiamo sempre di schivare il Cenone, ma lo stesso è imposto dagli alberghi ad un prezzo decisamente pompato e per niente adeguato.
Ricordiamo con estremo piacere la fine anno trascorsa qualche anno fa a Roma, dove mangiavamo tutte le sere nella stessa trattoria ed al 31 dicembre ci hanno avvisato che si sarebbe fatta una cena normale e prima di mezzanotte fuori dalle balle… 😉
Abbiamo mangiato bene, al solito, al giusto prezzo e visto che si era in poche persione, ci sono stati momenti di allegria condivisi con i simpatici proprietari…; è ovvio che chi vuole debba avere la possibilità di fare il cenone, il pranzone o quel che vuole, ma sarebbe oltremodo comodo che chi vuole vivere la giornata in maniera diversa, possa farlo.
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per restare in argomento ecco un articolo di Valentina Murelli che leggo su Il Fatto Alimentare
Per evitare gli sprechi, in vista delle festività il Worldwatch Institute, autorevole istituto di ricerca ambientale degli Stati Uniti, propone alcune semplici regole.
1 – Nella preparazione del menu, essere realistici quando si stimano le porzioni e non farsi prendere dal terrore di preparare poco cibo. Dopo un giro di salumi, le tartine, il salmone, le lasagne e l’arrosto con le patate al forno forse quattro dolci differenti non servono.
2 – Pianificare in anticipo la spesa, preparando una lista dettagliata. Vagare per le corsie del supermercato senza avere le idee chiare è il modo migliore per acquistare prodotti che non servono ma che finiranno comunque in tavola (anche se, probabilmente, la crisi quest’anno porrà un freno a questo genere di tentazioni).
3 – Preferire porzioni piccole: gli invitati possono sempre servirsi una seconda volta (e magari anche una terza e quarta). Mettere una grande fetta di carne nel piatto di un bambino significa quasi certamente che rimarrà quasi tutta lì (e sarà impossibile da recuperare).
4 – Incoraggiare gli ospiti a servirsi da soli, anziché proporre pietanze già porzionate. Ciascuno prenderà ciò che preferisce e non sarà costretto a lasciare nel piatto gli odiati cavoletti di Bruxelles che, con tutto il rispetto per il padrone di casa, proprio non vanno giù.
5 – Organizzarsi per conservare in modo efficiente (e sicuro) gli avanzi. Preparare contenitori per il frigorifero e il congelatore, non lasciare i cibi cotti a temperatura ambiente per più di due ore per evitare proliferazioni di batteri e suddividere il cibo avanzato in piccole porzioni. Mezzo tacchino ripieno intero ha molte probabilità di restare in freezer fino al momento di passare direttamente nella spazzatura.
6 – Quando possibile, puntare sul compost per smaltire i rifiuti umidi prodotti durante la preparazione di pranzi e cene, dagli scarti di frutta e verdura ai gusci delle uova. Magari le prossime feste possono rappresentare l’occasione giusta per decidersi a sistemare in giardino un bidone da compostaggio.
7 – Essere creativi: alcuni scarti della preparazione di cibi si possono gustosamente riciclare con facilità. Per esempio, ossi o scarti vegetali per un buon brodo, resti di pane dalla preparazione delle tartine per crostini o torte dolci e salate.
8 – Donare gli eccessi. Se avete riempito la dispensa di ananas in scatola che non toccherete mai più, tanto vale regalarlo a chi potrebbe farne miglior uso.
9 – Fare attenzione quando si regalano specialità alimentari e delicatessen. Un cesto di ghiottonerie è un’ottima idea regalo, a patto di pensare a quali possono essere le preferenze di chi sta per riceverlo: sarebbe un peccato regalare cibi che proprio non piacciono o non possono essere gustati per problemi di salute.
Altri consigli antispreco si possono trovare sul sito del Banco alimentare.
Io lo trovo assurdo, uno dovrebbe poter scegliere soprattutto quando si prenota prima, se io non mangio pesce, non voglio mi si porti in tavola, sarebbe semplice accontentare le persone, fare due menù, uno a base di carne(che costa anche meno) ed uno a base di pesce.
Ognuno può scegliere il menù che preferisce. Ho delle amiche che per il 31 vanno in un locale nei pressi di Montefiascone (c.ca 60 km da Civitavecchia) sul lago di Bolsena. Il costo compreso il pullman che li porta(è organizzato da un’agenzia) è di 95 euro Non so’ come sarà il menù ma l’idea del pullman non è male, così se uno beve un po’ di più non rischia nulla.
Certo però che se si annoiasse non può decidere di andar via prima. Mi hanno chiesto se voglio andare, ma non mi sogno nemmeno di spendere 100 euro per una serata, ma dico siamo matti?