un articolo di Paola Emilia Cicerone cheleggo su Il Fatto Alimentare
Fino a oggi la dicitura “senza zuccheri aggiunti” serviva a riconoscere i succhi di buona qualità, fatti di sola frutta. In futuro questa scritta non sarà più ammessa (e nemmeno necessaria): perché, per decisione dell’Unione Europea, i succhi di frutta non potranno più essere addizionati con zucchero o altri edulcoranti.
Qualche novità anche per quanto riguarda i nettari di frutta, quelli che, cioè, oltre a un 50% di frutta possono contenere zucchero e acqua. Le bibite che invece contengono solo il 12% di frutta devono per legge essere definite “bevande alla frutta” e quelle che ne contengono meno del 12% “al gusto di frutta”.
Per evitare confusioni e tutelare le persone affette da diabete, i nettari contenenti dolcificanti artificiali non potranno utilizzare in etichetta l’indicazione “senza zuccheri aggiunti”.
Le nuove norme allineano la legislazione europea a quelle internazionali stabilite dal Codex Alimentarius, il regolamento voluto dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per proteggere la salute dei consumatori. Riguardano tutti i prodotti in vendita negli stati membri anche se originari di altri paesi, e dovranno essere recepite entro 18 mesi dalle legislazioni nazionali.
La direttiva inoltre classifica i pomodori come frutta: in futuro il succo di pomodoro dovrà quindi attenersi alle regole valide per i succhi, anziché rispettare le normative per i prodotti alimentari come avviene oggi.
Il testo ribadisce che nell’etichetta bisogna indicare tutti i frutti contenuti nel prodotto, anche se c’è la possibilità di scrivere la parola “misto” quando si usano più di quattro tipi di succo.
Per quanto riguarda gli smoothies, i frullati di frutta fresca di cui Ilfattoalimentare.it si è già occupato, c’è il problema che spesso la frutta mostrata in etichetta rispecchia solo in parte il contenuto effettivo. Per esempio, la pura frutta frullata Valfrutta Albicocca e mango contiene anche mela, banana, succo d’uva e maracuja e il gusto Fragola e Mirtillo pure banana, succo di uva e di limone; mentre il frullato Mirtillo Banana e Ananas Solfarm contiene anche arancia e uva.
Il nuovo regolamento, infine, ha modificato la percentuale di residuo solido ammissibile per quattro succhi (guava, mango, frutto della passione e ribes nero), allineandolo a quello previsto dal Codex Alimentarius.