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Cavoli alla formaldeide: ennesimo scandalo alimentare in Cina

un articolo di Luca Foltran che leggo suIl Fatto Alimentare

L’ennesimo scandalo alimentare in Cina riguarda l’uso di formaldeide per migliorare l’aspetto dei cavoli dopo la raccolta. Il problema è che l’uso di soluzioni di formaldeide è vietato, trattandosi di una  sostanza notoriamente cancerogena, irritante e pericolosa per le mucose.

Secondo quanto riportato dal quotidiano on line americano “ChinaDely” e da “What’s on Jian” il metodo è molto popolare non solo tra i coltivatori della provincia di Shandong, dove è stato scoperto il fenomeno.

Già in passato indagini su prodotti cinesi avevano rivelato che la formaldeide veniva utilizzata anche su frutti di mare e funghi, per cui siamo di fronte ad un problema non proprio “nuovo”.

Le soluzione a base di formaldeide, commercializzate a basso costo,  verrebbero impiegata in primavera e in estate, per migliorare la conervazione delle verdure, mentre in inverno, una stagione tradizionale per la raccolta di cavolo, le temperature più fredde permettono di evitare il trattamento.

I coltivatori, forse inconsapevoli dei rischi legati all’impiego di queste soluzioni, sostengono che la formaldeide è necessaria per mantenere il cavolo in buone condizioni durante il trasporto e permette di arrivare sui banchi di vendita in perfetto stato. “Basta eliminare il primo strato di foglie, tagliare la radice e risciacquare bene la verdura” sostengono i commercianti cinesi!

Nel frattempo, le autorità  hanno aperto un’inchiesta su questi metodi anche se non è chiaro cosa succederà. La legge sulla sicurezza alimentare  prevede che l’uso di conservanti debba “essere conforme alle pertinenti norme tecniche dello Stato”, ma non definisce quali conservanti, e in che quantità si devono considerare  accettabili.