un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare
Il Ministero della Salute ha rinnovato il divieto di consumo e commercializzazione delle anguille provenienti dal lago di Garda, perché contaminate da diossina e PCB (policlorobifenili). Il provvedimento datato 18 maggio 2012 proroga di un anno il provvedimento adottato l’anno scorso e invita le Regioni e le Province interessate ad informare i consumatori.
La decisione è stata assunta in seguito ai risultati delle analisi effettuate su campioni di pescato e di sedimenti prelevati, che evidenziano come la contaminazione delle anguille e del fondo del lago di Garda risulta essere diffusa in modo omogeneo lungo tutto il perimetro del lago.
Dalle ultime rilevazioni non emerge nessun significativo cambiamento rispetto al 2011 e quindi il provvedimento è stato rinnovato. Le rilevazioni condotte su 102 campioni di vari pesci (anguilla, agone, coregone, luccio, pesce persico e tinca) prelevati in 10 località hanno individuato la presenza di una quantità di diossine, furani e PCB superiore ai livelli di legge solo nelle anguille di lago. In questa specie le diossine si accumulano di più trattandosi di una specie con un elevato contenuto di lipidi.
Per tranquillizzare la popolazione, il Ministero assicura che le acque del lago di Garda sono assolutamente sicure per la balneazione, e non ci sono problemi per la qualità dell’acqua potabile.
Secondo alcuni esperti però il primo provvedimento del 2011 del Ministero giungeva tardi ed era impreciso. La presenza di diossina nei laghi non è una novità. Le autorità sanitarie Svizzere del Canton Ticino, che inglobano nel loro territorio la parte alta del lago Maggiore, già nel gennaio 2008 ponevano l’accento sul problema della diossina nei pesci (vedi allegato).
Il provvedimento è quindi corretto, ma rischia di creare un certo allarmismo, perché la parola diossina fa sempre paura. Sarebbe necessario affiancare la decisione qualche spiegazione, come nel caso del documento redatto dalle autorità sanitarie svizzere per spiegare cos’ è la diossina, qual è il pericolo e come ridurre l’ingestione (vedi allegato).
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