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Treno contro bus: istruzioni per l’uso dei passaggi a livello

di Maurizio Caprino

Per fortuna è finita con appena cinque feriti. Ma venerdì mattina il tratto della ferrovia adriatica appena a nord di Bari ha rischiato di tornare sulle prime pagine dei giornali: ancora una volta, un passaggio a livello è stato “violato”.

E stavolta non da un pedone o da un’auto, ma addirittura da un bus di linea. Quindi da un mezzo che, in teoria, era guidato da una persona che non aveva tanto interesse a “forzare”.

Eppure è successo e sarebbe potuta essere una strage. Di certo è una buona occasione per ricordare che in Italia i passaggi a livello diminuiscono, ma i morti aumentano.

Perché?

La colpa è soprattutto di chi cerca di attraversarli quando non potrebbe.

I motivi per cui lo si fa possono essere tanti. Ma anche i più coscienziosi hanno un brutto vizio: quello di attraversare appena le sbarre iniziano ad alzarsi, senza considerare che può esserci un malfunzionamento dei sensori o degli attuatori che regolano i movimenti delle sbarre o una distrazione di uno dei pochi casellanti rimasti in certe località a presidiarle e azionarle.

Dunque, anche quando le sbarre sono alzate, bisogna prendere l’abitudine di guardare a destra e a sinistra per accertarsi che per caso sui binari non stia arrivando un treno. Anche perché un treno non può essere frenato come un’auto: mediamente si ferma in un chilometro.

 

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Questa voce è stata pubblicata il 24 settembre 2012 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Leggo & Pubblico, Sicurezza stradale con tag , , , , .