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A Vicenza, un parlamentare non potrebbe fare il bidello

in sintesi un articolo che leggo su Lettera43

A Vicenza si cercano «sette addetti ai servizi scolastici (bidelli) a tempo determinato; i requisiti per l’accesso al bando sono un diploma di scuola media, cittadinanza europea, idoneità fisica, esperienza di almeno due mesi e , badate bene, «assenza di condanne penali e di procedimenti penali in corso».

Un centinaio di deputati tra i quali l’ex ministro Aldo Brancher, Umberto Bossi, Lorenzo Cesa segretario dell’Udc, Nicola Cosentino, Raffaele Fitto, Maria Grazia Laganà del Pd, Vincenzo Visco del Pd, Giuseppe Naro dell’Udc, Gianluca Pini della Lega, e via dicendo non potrebbero partecipare al concorso per bidello. Ma ricandidarsi sì, eccome.

È normale?

Sì, nel paese di Pulcinella. In generale nei concorsi pubblici se si ha una condanna si viene quasi sempre esclusi.

A chi venga giudicato colpevole per un «delitto non colposo» è preclusa l’iscrizione all’albo dei medici. Fino a qualche anno fa un condannato perdeva pure il diritto di voto; bastava una condanna per malversazione, falsa testimonianza, contraffazione del sigillo dello Stato con falsa impronta, circonvenzione d’incapace, o anche una contravvenzione per gioco d’azzardo e le urne venivano precluse.

Un comune cittadino sconta le conseguenze di un reato con pesanti limitazioni a possibilità occupazionali. Ma la carriera politica è un’altra cosa. E se, per dirla alla Minetti, non serve essere preparati figurarsi se bisogna esser stati dei bravi cittadini.

Un commento su “A Vicenza, un parlamentare non potrebbe fare il bidello

  1. Poppea
    10 ottobre 2012

    Ai condannati conviene buttarsi in politica

I commenti sono chiusi.

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