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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Noi non restiamo a guardare

dalla prefazione di Dacia Maraini

“…Coloro che parlano in queste pagine con sincerità disarmante e generosa, sono uomini e donne capaci di lavorare dodici ore al giorno, compresa la domenica ‘sotto i quaranta gradi impietosi del deserto’. Uomini e donne che non si risparmiano mai, che danno il meglio di sé fino a sfinirsi. Ma che pure, la sera, sentono il bisogno di riunirsi, di ridere insieme, di scrivere lettere davanti a una tavola su cui viene servito ‘solo riso bollito e patate’…

Comprendere è difficile, ma quasi sempre questi coraggiosi italiani (i migliori di noi, i più generosi e intrepidi), finiscono per comprendere e nel modo più generoso e sincero, quando le loro mani nude e impaurite si fermano su un corpo piagato, sperando con tutte le proprie forze, di guarirlo. In quella speranza sta il segreto di una meravigliosa scommessa…”

Il 21 novembre sarà in libreria “Noi non restiamo a guardare” (Feltrinelli editore), una raccolta delle corrispondenze di 40 operatori umanitari italiani da diversi Paesi in cui opera MSF. Questo libro, con la prefazione di Dacia Maraini, racconta la loro storia e le loro emozioni.

Storie di vita quotidiana, di sfide, di frustrazioni, di emozioni, di dolori, di gioie vissute dagli operatori umanitari italiani di Medici Senza Frontiere. Anna, neuropsicologa in Pakistan, racconta la dignità di una popolazione sfollata che ha perso tutto nelle terribili alluvioni che hanno flagellato il Paese nel 2010. Giovanni, medico, descrive la sua giornata nel Norte de Santander, Colombia, in trasferta sulla jeep di MSF, per raggiungere tra guadi, impantanamenti e strade disastrate popolazioni sovente escluse dall’accesso alle cure di base. Laura, amministratrice del progetto a Dadaab, in Kenya – il più grande campo rifugiati al mondo dal quale non si scappa, non si esce in cerca di futuro – esterna le sue sensazioni al fidanzato lontano.

Tina, ostetrica, alle prese con un parto difficile in piena notte e senza luce. E molte altre testimonianze dalle principali zone di crisi in cui opera MSF: Afghanistan, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Haiti, India, Guatemala, Bangladesh ma anche dal nostro Paese, l’Italia, dove a Mineo, in provincia di Catania, si trova un centro di accoglienza per richiedenti asilo.

E proprio da lì, educatori italiani e stranieri parlano della loro esperienza con i migranti fuggiti dalla guerra in Libia, in attesa di un futuro migliore di quello che hanno lasciato. Un libro che dà uno spaccato degli aspetti più intimi e personali di medici, infermieri, chirurghi ma anche di ingegneri, esperti di potabilizzazione dell’acqua, logisti, mettendo a nudo le loro debolezze, i loro dubbi, le loro paure, spesso facendo ricorso all’autoironia necessaria per non essere travolti dagli eventi. Un viaggio attraverso un’umanità poliedrica e articolata, corredato dalle riflessioni di alcuni scrittori e giornalisti (Daria Bignardi, Silvia Di Natale, Andrej Longo, Antonio Pascale, Renata Pisu, Antonio Scurati) che hanno avuto la possibilità di conoscere e incontrare gli operatori di Medici Senza Frontiere.

Parte del ricavato sarà devoluto a Medici Senza Frontiere