leggo oggi su Lettera43 che “La guardia di finanza di Napoli ha eseguito 22 provvedimenti di custodia cautelare emessi dal gip di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sul Sistri, sistema di tracciabilità rifiuti”
Per quanto riguarda il fallimentare Sistri, che ha dato problemi ancora prima di diventare operativo, ho parlato a suo tempo, così come, da diretto interessato, avevo segnalato il fatto che le aziende fossero state obbligate al pagamento dell’iscrizione oltre che a spendere altri soldi per poterassolvere agli obblighi, ma tutto è finito in una bolla di sapone dopo molti rinvii che peraltro hanno comportato per le aziende il pagamento (a settembre 2011) di circa 90 milioni di € che naturalmente sono spariti, senza nessuna possibilità di rimborso.
Anzi, a volerla dire tutta, avevo letto che a suo tempo hanno gestito il tutto in modo tale da escludere a priori un rimborso. 😉
A parte il fatto che le aziende con notevoli problemi economici, una volta di più si sono trovate Cornute & Mazziate, in sintesi possiamo vedere come la politica ha gestito, in maniera scorretta se non truffaldina, l’intera vicenda.
Ed ecco che oggi scattano le manette a conferma di quanto scritto a suo tempo da alcuni giornalisti e riportato nell’articolo citato, era vero:
Il progetto per l’appalto Sistri è stato stimato in circa 400 milioni di euro. Una parte delle somme sono state incassate dalle imprese nonostante il sistema non sia mai entrato in funzione.
Sul progetto per anni – ha sottolineato la procura – non è trapelata alcuna informazione perché su di esso era stato apposto il segreto di Stato in virtù del quale nel dicembre 2009 il ministro dell’Ambiente aveva proceduto all’affidamento diretto alla società Selex Service Management che autonomamente aveva anche proposto il progetto al ministero.
Pingback: Il Governo vuole sostenere le imprese. Con il ritorno del Sistri? | Paoblog