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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Chi semina vento

di Nele Neuhaus

Giano – Pagg. 512 – € 16,90 (in vendita ad € 5,00) venduto

neuhaus

Trama: Pia Kirchhoff e Oliver von Bodenstein sono alle prese con una nuova, scottante indagine che sconvolge la quieta esistenza del Taunus con risvolti a livello internazionale. Tutto comincia con il ritrovamento del cadavere del guardiano notturno di un’azienda che progetta e realizza impianti eolici, la WindPro. Gli investigatori si rendono conto che non si è trattato di una morte accidentale e iniziano a scavare nella vita del defunto e nelle attività dell’azienda.

Comincia così a delinearsi un quadro delicato e complesso che vede contrapposte un’associazione di cittadini contraria alla realizzazione di un parco eolico e la WindPro, che preme in tutti i modi per portare a termine il progetto e scongiurare il fallimento.

In realtà, come sempre succede quando la posta in gioco è così alta, la vicenda è molto più intricata e dominata da cinici interessi: la protesta è pilotata da alcuni personaggi carismatici e senza scrupoli, mentre i vertici dell’azienda cercano di forzare le cose con corruzione e ricatti.

La rete di rapporti personali che emerge dalle indagini si rivela fitta e ramificata; tutti hanno qualcosa da nascondere e approfittano egoisticamente del prossimo per cercare di ottenere vantaggi personali o meschine vendette individuali che nulla hanno a che vedere con l’interesse per il bene comune.

Letto da: Paolo

Opinione personale: La vicenda è alquanto complicata dalla doppiezza di tutti i personaggi che si interseca con il pessimo comportamento, a livello professionale, tenuto da Bodenstein, destabilizzato dalla separazione dalla moglie; so per esperienza personale che a seguito di un fallimento matrimoniale, i comportamenti mutano, talvolta in maniera radicale, ma guardando quello che combina Oliver, vien da dire che qui si esagera.

Di fatto l’intera indagine si basa su Pia, in bilico tra l’indignazione per il comportamento del superiore e la preoccupazione per l’amico in evidente difficoltà personale. Il libro mi è piaciuto, tuttavia sebbene sia abituato a storie di fantasia che talvolta sembrano essere superate dai fatti di cronaca, resto dell’idea che molti dei personaggi in gioco si siano complicati la vita oltre ogni logica, mescolando disonestà a cattiveria, squallore a ingenuità.

E’ uno di quei libri che meritano sedute di lettura lunghe, al fine di evitare di perdersi nelle dinamiche che si sviluppano, per cui non è adatto a letture nei ritagli di tempo. Io leggo abitualmente alla sera, prima di dormire, per circa 30 minuti; in questo caso mi sono ritagliato spazi aggiuntivi di lettura.

Fermo restando che sono felice che Bodenstein venga recuperato dall’autrice, grazie alla collaborazione della Engel, trovo però che la sua situazione, a livello professionale, si sia risolta con troppa facilità.

Per assurdo il commissario capo von Bodenstein è presente solo a tratti nello svolgimento della storia, sebbene la sua frequentazione con Nika, donna misteriosa, scialba o forse no, 😉 sia uno dei punti su cui ruota il tutto; eppure nonostante questa sua presenza intermittente è proprio su Oliver che si concentra il mio commento.

Nei primi due libri della serie lo abbiamo conosciuto molto formale, quasi distaccato, anche se dipende dalla sua educazione, dall’essere di nobili origini, con tutto quel che ne consegue; il rapporto, amichevole,  con Pia lo aiuta a sciogliersi un pò ed infine arriva la scoperta del tradimento della moglie che sfocia nella separazione. Con il crollo del suo mondo, con un’umanizzazione del personaggio che, però, ora lo sta portando pericolosamente vicino ai clichè di certi commissari nordici (interessante citazione, suppongo riferita a Wallander & C.) divorziati,alle prese con una solitudine senza fine.

Di fatto rischia di cadere nella caratterizzazione tipida dalla quale io fuggo e che mi ha fatto apprezzare al meglio, ad esempio, il commissario Miceli. Spero che Neuhaus non cada nella trappola del commissario tormentato. 🙂

Nota integrativa: ho trovato due refusi, che ho segnalato alla casa editrice:

Pag. 413 – Riga 9: “Invece sì.” Pia assentì e si appoggio alla spalliera. “La ,  (Manca il soggetto dopo “La ,”)

Pag. 419 – Riga 10 – “Al mattino ero stato negozio, ma lei non era venuta. (Ero stato IN negozio…..)

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Questa voce è stata pubblicata il 23 luglio 2013 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , .