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Le bioarchitetture fatte di terra e rifiuti

In sintesi un articolo che leggo su Rinnovabili.it e del quale ti consiglio la lettura, se ti intereressa l’argomento

Materiali naturali che convivono con prodotti industriali riciclati, off-grid ed ecologici: sono le Earthship, le “navi della Terra”, abitazioni completamente ecosostenibili punto di riferimento tra uomo e natura.

Una casa che si prende cura di noi, sostenibile, confortevole, economica e completamente indipendente: non si tratta dell’ultimo ritrovato dell’architettura, ma di un vero e proprio stile di vita che da oltre 40 anni caratterizza le più disparate località del mondo con le sue “Navi della Terra”.

Nei primi anni ’70 l’architetto Michael Reynolds decide di dar vita ad un sogno, costruendo a Taos, nel New Mexico, il primo prototipo di Earthship, dove i materiali tradizionalmente utilizzati dall’industria delle costruzioni vennero sostituiti da semplici lattine di birra riciclate e successivamente intonacate.

Da questo primo esperimento nacque Earthship Biotecture, un’organizzazione oggi diffusa in tutto il mondo, che dà vita ad architetture con un’impronta di carbonio negativa, che non solo non pesano sull’ambiente, ma sono in grado di autoprodurre tutta l’energia necessaria al loro funzionamento, si riscaldano e raffrescano naturalmente, producono cibo.

Essendo costruite con il 45% di materiali riciclati, l’impronta di carbonio delle Earthship è effettivamente negativa, riutilizzando materiali che altrimenti dovrebbero essere eliminati (consumando energia) ed evitando l’impiego di materiali industriali che andrebbero prodotti (con ulteriore consumo di energia).

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