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Sambuca colorata: se a imitare il “made in Italy” sono le aziende italiane

Avanti così, roviniamo l’immagine dei nostri prodotti tipici, facciamoci del male… 😦

un articolo che leggo su Il Salvagente – leggi anche questo articolo de Il Fatto Alimentare

SambucaGiallo, verde, blu. Sono i colori “innaturali” delle false sambuche, finite sotto inchiesta a Torino. E ora inviate al laboratorio di analisi su ordine del pm Raffaele Guariniello.

La sambuca contraffatta è l’ennesimo caso di imitazione di un prodotto tipico della tradizione italiana, incarnata dallo storico marchio Molinari, in prima linea contro le imitazioni. All’estero, e in particolare in Gran Bretagna, se ne vendono milioni di bottiglie.

Ma stavolta a firmare l’abuso sono aziende nostrane, impegnate in un business fiorente, ma palesemente fuorilegge.

La denuncia ai danni di tre imprenditori italiani che producono imitazioni colorate del liquore all’anice stellata è scattata dopo i sequestri operati dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni all’inizio di novembre nei supermercati di Torino.

I militari hanno prelevato bottiglie di 5 marche diverse, accomunate dalla violazione del regolamento 110/2008 che detta i requisiti degli alcolici. Per la sambuca, assieme al tenore di anetolo (1-2 grammi/litro), decisivo è il colore. Anzi la sua assenza, visto che il liquore deve essere incolore.

Proprio la colorazione di fantasia è il punto di partenza dell’indagine in corso a Torino, dove l’ipotesi di reato è frode in commercio. Poco conta se le bottiglie italiane siano vendute in Italia o destinate esclusivamente all’export. “Il reato si manifesta quando si immette il prodotto sul mercato, incluso quello comunitario”, precisa Guariniello.

L’affaire sambuche sembra però destinato ad allargarsi oltre i confini della frode in commercio. Accanto all’aggiunta di coloranti*, infatti, suscita perplessità il palese riferimento delle etichette alla frutta.

(* scrive il Fatto Alimentare nell’articolo citato: restano aperti alcuni interrogativi sulla salubrità di alcuni coloranti contenuti nei liquori, ammessi dalla legge ma posti sotto osservazione dal mondo scientifico, come E 102 E110 E 122 E 124)

Davvero nelle finte sambuche vengono aggiunti i frutti di lampone, fragoline, mela, o siamo di fronte a un altro sgarbo nei confronti dei consumatori?

Guariniello intende andare a fondo, e il suo primo interrogativo è rivolto agli effetti sulla salute. “Per ora abbiamo contestato la frode in commercio per via della colorazione. Ma stiamo valutando anche altri aspetti. Per esempio se viene usata la liquirizia”, dice il pm.

Nelle bevande, infatti, l’obbligo di inserire un’avvertenza in etichetta (“contiene liquirizia”) scatta già in presenza di una concentrazione di 20 mg per litro, a causa degli effetti ipertensivi della radice.