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Il nuovo pagamento Sepa fa danni…ai consumatori, naturalmente

euroTempo fa avevo pubblicato un articolo nel quale si avvisava gli utenti di alcune problematiche che arrivavano a braccetto con il SEPA che dal 1° febbraio sostuisce il ID ovvero l’addebito in conto corrente di pagamenti ripetitivi, tipo bollette, rate di vario genere, carte di credito.

Il rischio di comportamenti truffaldini, non gestiti al meglio dalle banche, era stato poi confermato da un lettore che per l’appunto si era ritrovato con un addebito che non era di sua competenza. Ed ora saranno fatti suoi, naturalmente…

Seguendo quanto consigliato nell’articolo, e ribadito da Andrea, affezionato lettore del Blog, avevo inviato una lettera alla banca, sia a titolo personale sia aziendale,  ribadendo il fatto che non dovevano essere attivati pagamenti senza il mio consenso.

La banca era caduta dal pero, come si suol dire, arrivando a dire che mi ero mosso in anticipo; ritengo però che sia meglio prevenire che curare, tanto più che una volta che i soldi saranno usciti dal mio conto, non sarà certo la banca a darsi da fare per farmi riavere i miei soldi.

Oggi una lettrice del Blog (grazie Chiara) ha segnalato un articolo de Il Fatto Quotidiano (qui in sintesi) che aggiunge al rischio di truffa, anche le certezza di disservizi che ovviamente sono tutti a danno dei consumatori.

“Primo febbraio: parte il nuovo meccanismo europeo di pagamento Sepa Direct Debit. Si tratta del sostituto del Rid, cioè il sistema per l’addebito delle bollette in conto corrente. Il piano nazionale di migrazione dal vecchio al nuovo sistema è datato 2007. Ma, arrivati al dunque, nelle banche italiane è scoppiato il caos: si va dalle fatture che giacciono impagate da giorni nonostante i conti correnti siano in attivo, a quelle che vengono saldate anche due o tre volte.

Nella mente di Bruxelles, la Sepa avrebbe dovuto fin da subito portare vantaggi per la clientela consentendo, ad esempio, di addebitare in un conto corrente italiano l’affitto di una casa a Londra senza la necessità di ricorrere ad un istituto di credito straniero.

Nell’immediato, però, l’uso del nuovo sistema si è scontrato con i ritardi nei test tecnici tra le banche e gli operatori di telefonia, delle multiutility che vendono gas e luce e di quanti utilizzano nella pratica degli affari questo tipo di richiesta di addebito.

Facciamo il punto. Si sapeva da tempo dell’arrivo del Sepa e nonostante questo le banche, che si fanno pagare profumatamente per la gestione dei conti correnti (ovvero dei nostri soldi) si fanno cogliere impreparate?

Causandoci di fatto un danno economico se i pagamenti sono fatti più volte e magari mandando in rosso dei c/c già affaticati di loro oppure non pagando le bollette facendoci apparire come morosi il che è sempre fonte di fastidi.

Se non fosse che a noi basta sforare una volta, anche di poco, dal fido e ci massacrano con interessi e commissioni varie (anche illegali), e loro, in relax, sbagliano a gestire i pagamenti. Io applicherei una penale a nostro favore, pari a quella che loro fanno pagare a noi.

2 commenti su “Il nuovo pagamento Sepa fa danni…ai consumatori, naturalmente

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