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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Che fine fanno gli abiti che getti nei cassonetti?

in sintesi un articolo che leggo su Altroconsumo

Secondo Humana, la onlus che promuove la cultura della solidarietà dello sviluppo sostenibile, ricicliamo solo il 12% dei rifiuti tessili. Tradotto, significa che per ogni persona si racimolano soltanto un chilo e 600g di abiti usati, una media inferiore a quella europea.

Sono questi i numeri della nostra inchiesta sulla seconda vita degli indumenti usati. Se incentivata e ben condotta, la raccolta potrebbe arrivare ad assorbire circa 6 chili all’anno per persona, stabilendo un ciclo virtuoso del prodotto con benefici per l’ambiente e ridistribuzione delle risorse.

Riciclando un chilo di vestiti smessi, comporta un risparmio di 6.000 litri d’acqua, 200 g di pesticidi e 300 g di fertilizzanti. La raccolta degli indumenti usati, attraverso i cassonetti disponibili nei Comuni italiani, si traduce per il 50-70% nella rivendita e nella donazione ai bisognosi, inviati anche oltreconfine, per il 20-30% nel riciclo e, per il 10%, nello smaltimento.

Sul contenitore per la raccolta degli indumenti devono essere indicati i recapiti telefonici e il sito web dell’azienda. C’è da insospettirsi se è indicato soltanto un numero di cellulare o se manca l’indirizzo fisico della società. E poi deve essere indicata la finalità dell’iniziativa.

Chi ha dubbi sulla conformità del contenitore sotto casa, può anche verificarne la regolarità telefonando al proprio Comune, che possiede la mappatura completa dei contenitori autorizzati.

 

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