in sintesi un articolo che leggo su Il Salvagente
Dal punto di vista economico c’è solo da scegliere, tra boccette a poco più di 1 euro e grandi griffe che superano i 20 euro. Una forbice di prezzi che nulla ha che fare con la sicurezza, come si capisce facilmente dal test pubblicato dal Salvagente nel numero in edicola e disponibile nel nostro negozio on line.
Nonostante sulle confezioni i produttori promettano una lunga “tenuta”, anche per due settimane, la tinta resta impressa sulle unghie per un massimo di cinque giorni.
È questo uno dei risultati di una prova realizzata dalla svizzera Frc, la Federazione romanda dei consumatori, che ha misurato quanto resiste uno smalto non nelle condizioni ideali delle modelle utilizzate in pubblicità, ma alla prova dei “mestieri” quotidiani.
A giudicare gli ingredienti di una buona parte dei marchi che costituiscono questo mercato è stato il Salvagente che ne ha selezionati 14, tutti acquistabili in Italia, nei negozi o attraverso i portali di vendita di cosmetici su internet.
Il risultato delle ricerche, va detto, è confortante: rispetto ad analoghi test degli anni passati, infatti, a essere bocciati sono stati “solo” 7 campioni su 14. La metà di quelli analizzati, è vero, ma non la quasi totalità come purtroppo succedeva solo fino a qualche anno fa.
Le buone notizie non finiscono qui: le analisi del Salvagente, infatti, non hanno trovato sostanze a cui eravamo abituati, quali formaldeide e toluene, riconosciute per la loro azione fortemente aggressiva e classificate come cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione.
Ciò non significa che gli ingredienti problematici siano completamente spariti e lo dimostrano le tabelle pubblicate dal settimanale dei consumatori
Emerge un uso abbondante di filtri Uv fortemente allergenizzanti così come lo è il trifenilfosfato, utilizzato come plastificante in queste miscele.
Stessa controindicazione per la presenza di composti alogenorganici, rintracciati negli smalti Catrice, P2 Color, L’Oréal e Maybelline.
Peggiore, invece, il rischio che corrono le amanti di Chanel che nella miscela del rosso “Le Vernis” troverebbero il fenolo, sostanza chimica tossica.
C’è da osservare che questo smalto della famosa casa parigina non è più in produzione, ma abbiamo deciso di inserirlo in tabella dato che è ancora possibile trovarlo in vendita.
Un’ultima annotazione riguarda la scarsa trasparenza delle etichette di alcune confezioni analizzate.
Si tratta di quelle Dior, Max Factor, P2 Color, L’Oréal, Maybelline e Chanel che riportano un “può contenere” probabilmente per non dover cambiare gli ingredienti a seconda del colore degli smalti prodotti. Una scelta lecita, ma non propriamente corretta.
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