Dell’acqua all’arsenico e delle varie deroghe che, si sa, annullano i rischi per la salute dei cittadini ho già pubblicato in passato, così come delle multe milionarie che paghiamo alla UE per infrazioni di varia natura.
Soldi gettati dalla finestra, dato che ne abbiamo in abbondanza, ma che sarebbe stato utile usare invece per porre rimedio alle mancanza del “sistema italia”.
Così come accade per mettere delle toppe alle varie emergenze, che restano sempre tali, con queste multe perderemo risorse finanziarie importanti e non riusciremo mai a portarci alla pari con gli altri Paesi…
Ed infatti come raccontava Beppe Severgnini in un’intervista basandosi su 50 indicatori standard, noi siamo al di sotto della media europea per 42 valori… e come diceva qualcuno: E noi paghiamo!
Avanti così italietta.
leggo oggi su Rinnovabili.it
Era il 2010 quando il Consiglio dei Ministri, su richiesta della Regione, dichiarava lo stato di emergenza in relazione alla concentrazione di arsenico nelle acque destinate all’uso umano in alcuni comuni laziali; il decreto allora emanato doveva portare all’attuazione di interventi emergenziali atti a garantire alle popolazioni interessate una fornitura idrica sicura.
A oltre tre anni di distanza in 37 zone di approvvigionamento i parametri dell’arsenico così come quelli del fluoro, non rispettano ancora la direttiva sull’acqua potabile emanata dall’Unione Europea nel lontano 1998.
Ecco perché Bruxelles ha deciso di aprire una nuova istruttoria nei confronti dell’Italia dopo averle concesso ben tre deroghe per consentirle di garantire che l’acqua destinata al consumo umano fosse conforme alle norme europee. Una garanzia che tuttavia il Belpaese non è riuscito ancora a fornire.
Le deroghe erano subordinate al fatto che l’Italia fornisse agli utenti informazioni adeguate su come ridurre i rischi associati al consumo dell’acqua potabile in questione e, in particolare, i rischi associati al consumo di acqua da parte dei bambini, attuando nel contempo un piano di azioni correttive e a informare la Commissione in merito ai progressi compiuti.
La presenza di una contaminazione persistente da arsenico e fluoro ha quindi portato l’esecutivo europeo, su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik ad inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia, la prima fase formale della procedura di infrazione.
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Nulla di nuovo sotto il sole