Al 21 maggio avevo scritto un post sulla multa in arrivo per i problemi di inquinamento del fiume Olona ed oggi ecco una nuova stangata in arrivo dalla UE per l’ennesima inadempienza.
Certo anche loro sono fiscali, in fondo siamo in ritardo di soli 7 anni… 😦
Se penso a quanto ci spremono ed a quante multe milionarie paghiamo …
(mi autocensuro perchè se scrivessi quel che penso mi troverei con una denuncia per ingiurie e vista la suscettibilità dei politici, meglio trattenersi.)
Certo che chiamarla Repubblica delle banane è un complimento…
Un breve riassunto di alcune delle multe che stiamo pagando: 112 – Efficienza energetica edifici – Gestione rifiuti nel Lazio – Gestione rifiuti in Campania
Leggo su Rinnovabili.it che:
Nuova battuta nella causa intentata dalla Commissione europea contro l’Italia per la mancata bonifica da parte di ben 255 discariche illegali, di cui 16 contenenti rifiuti pericolosi.
Il procedimento è arrivato davanti alla Corte di Giustizia europea denunciando ancora una volta una situazione che fa davvero poco onore al Belpaese. Nell’aprile 2007 l’Italia era stata dichiarata inadempiente nei confronti dell’applicazione di alcune direttive comunitarie sulla gestione dei rifiuti pericolosi e delle discariche.
Nell’ottobre del 2012, l’esecutivo europeo, constatando il ritardo delle autorità italiane nell’adeguarsi alla decisione che chiedeva l’immediata bonifica delle sopracitate 255 discariche, aveva deciso di rivolgersi nuovamente ai giudici europei di Strasburgo.
La richiesta, che ora pende su Roma, è una condanna a versare un’ammenda forfettaria da 56 milioni di euro più una multa giornaliera di 256.819,20 euro per ogni giorno successivo alla seconda sentenza fino al giorno della regolarizzazione dell’infrazione.
La causa, approdata ieri alla Grande sezione della Corte di giustizia, ha sottolineato come le discariche illegali di rifiuti sarebbero ancora almeno 218.
Inoltre, “in base alle informazioni fornite dalle autorità italiane, esisterebbero ancora 5 discariche, per le quali i relativi piani di riassetto non sarebbero stati presentati, o approvati, e che ciononostante non sarebbero state chiuse dall’autorità competente”.
Sono attese per il 4 settembre le conclusioni dell’avvocatura generale di Lussemburgo.
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