L’altra sera al TG abbiamo visto un servizio che raccontava questa vicenda paradossale che accade in Piemonte grazie ad una legge regionale che ha dell’incredibile.
Leggo sulla Stampa: “L’anno scorso la giunta piemontese, retta dal leghista Cota, ha approvato una legge regionale sulle scuole materne che sembra capovolgere il principio di libertà di scelta.
In pratica la legge dice che dove esiste una scuola materna paritaria non può aprire una scuola materna pubblica; a meno che la prima non dia il permesso alla seconda. “
Ed infatti al TG si raccontava della nuova scuola materna comunale a Bibiena, costata quasi 1,5 milioni di € e per la quale il Comune paga 33.000 € all’anno di mutuo alle banche, che di fatto non può essere utilizzata in quanto l’asilo privato (della Chiesa) ha messo il veto, al fine di “impedire un calo di iscrizioni e la tutela dei lavoratori”.
L’assessore intervistato, però, faceva notare che la scuola privata non può accogliere tutti i bambini del comune e che quindi un asilo supplementare è indispendabile.
Resta il fatto che l’asilo privato ha una retta di circa 150 € al mese e, come scrivono nell’articolo della Stampa: ” la norma pare violare due diritti evidenti. Il primo è appunto legato alla retta: non si può imporre a tutti di pagarla. Il secondo riguarda proprio quella libertà di scelta sempre invocato dai difensori della scuola non statale. “
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Mi scrive Madamin, dopo aver letto la notizia che ieri le avevo accennato:
Io dico che è pazzesco: qui si profila un monopolio atto a tutelare solo le entrate della chiesa (e lo scrivo volutamente con la c minuscola) e di chi sta lì, senza pensare al bene della comunità.Tra l’altro si viola anche il principio della carità, che sta alla base della cristianità ed è uno dei dogmi della religione cattolica: chi non può pagare cosa fa? E’ giusto dare la possibilità di spendere meno e soprattutto di scegliere.