Un tozzo di pane secco, oggi lo buttiamo, ma i nostri nonni non lo avrebbero fatto mai.
Ricchi o poveri, il pane per loro era sacro, perché erano nati quando in Italia la fame c’era ancora.
Oggi, se noi possiamo permetterci di buttare il pane, dobbiamo ringraziare due eroi della scienza, Nazareno Strampelli e Norman Borlaug…
Fonte: Coltura & Cultura
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qui al lavoro non riesco a guardare il video, lo farò a casa.
Posso dire però che il pane secco non lo butto per nessuna cosa al mondo e anzi tempo addietro ho fatto una sceneggiata ad una mia collega che lo buttava regolarmente nel cestino in ufficio, giustificandosi del fatto che il bar glielo portava senza che lei lo chiedesse.
Pane secco: polpette (di carne, canederli, di verdure)
si gratta (mille usi – ad esempio impanature e anche nello strudel)
torta di pane (meravigliosa, al cioccolato, al caffè, con la frutta)
cibo per uccelli (perché non ho le galline – quando è proprio da tanto che stagna in credenza)
Questi sono i primi usi che mi vengono in mente ma se ci penso un po’ me ne ricordo sicuramente altri
Veramente quando vedo gente buttare il pane sto male, a pensarci basta uscire per strada e qualche “barbone” lo trovi, giusto?
Mai buttato il pane raffermo, è più digeribile