Durante la ristrutturazione di una piccola casa tra le montagne umbre, nella buia e angusta soffitta dove i raggi del sole fanno fatica a entrare, Giulia scorge un ingombrante baule.
La ragazza non può non sbirciare: fotografie dai contorni incerti, cartoline ingiallite dal tempo, centrini finemente ricamati e tanti vecchi quaderni sui quali una mano sicura e precisa sembrava aver trascorso lunghe e intense giornate.
Quando Giulia comincia a leggere, la curiosità diventa stupore: un antico ricettario, consigli pratici per tenere pulita e ordinata la propria dimora, piccoli suggerimenti per diventare una perfetta donna di casa, accorgimenti per avere piante rigogliose, frutti succosi e animali felici, preziose indicazioni per conserve e marmellate; un’intera vita raccontata attraverso profumi, odori, gusti e colori.
Un tesoro che Giulia scopre essere stato preparato accuratamente da una nonna per una nipote, come infatti è scritto sulla prima pagina di ogni quaderno: «Non ho altro tesoro da lasciarti piccola mia, se non quello che ho visto, assaggiato e preparato durante tutta la mia vita. Questo è il mio testamento: l’unica vera memoria è quella che ha il profumo delle cose antiche e il sapore del tempo perduto».