Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Expo2015 vuole nutrire il pianeta e magari dissetarlo, ma vedere questa fontanella…

Articolo aggiornato dopo la pubblicazione – vedi nota integrativa in calce

Partiamo con una piccola premessa: la mancanza d’acqua nel quotidiano, se non la siccità, non è un problema che riguarda solo dei lontani paesi africani.

Provate a chiedere in giro, a proposito di siccità…: dalla California al Brasile, dalla Spagna all’Australia…

scopri il Progetto, è un’iniziativa collegata ad #Expo2015, che ha come titolo “Acqua come fonte di vita, nutrimento, alimentazione” e che intende guardare al futuro attraverso strumenti innovativi, tecnologie agevolatrici, nuova consapevolezza su tutti i temi che riguardano l’acqua generando una diversa filosofia di vita, ecologica e sostenibile.

Come avete potuto leggere quello dell’acqua è un tema centrale anche per Expo2015…

Poi giri per Milano e vedi questa caratteristica fontana, familiarmente chiamata “vedova o vedovella” e della cui utilità non discuto, soprattutto in giornate torride come queste, con un flusso continuo d’acqua a perdere…

DSCN0456

tuttavia mi chiedo perchè non dotarla del più moderno rubinetto a pulsante, che eroga un tot di acqua e poi si chiude, piuttosto che far scorrere l’acqua.

E poi si legge (giustamente) dello spreco dell’acqua, fonte essenziale per la vita e risorsa quasi sconosciuta per milioni di persone nel mondo.

Un libro: Il ragazzo che catturò il vento

Nota integrativa: Mi è stato segnalato un link di Metropolitana Milanese dove si trova la spiegazione tecnica del flusso continuo d’acqua delle fontanelle che trovi in calce.

La spiegazione chiarisce al meglio il tutto ed ovviamente meglio questo apparente spreco d’acqua di un’eventuale contaminazione, tuttavia ritengo che il far scorrere continuamente l’acqua sia di cattivo esempio per i cittadini più spreconi che si sentiranno autorizzati  a fare lo stesso, complice anche un costo dell’acqua che a Milano, rispetto a tante altre località, non è elevato.

Forse si potrebbe trovare un modo diverso per tenere in movimento l’acqua.

Considerando ad esempio la carenza di bagni pubblici a Milano e visto che molte di queste fontanelle sono in prossimità di giardini e parchi pubblici, si potrebbero installare dei bagni pubblici nei quali far scorrere il flusso d’acqua, cosa questa utile anche per compensare quelli che dopo aver utilizzato il bagno non fanno scorrere l’acqua.

Questa la spiegazione di MM:

La quantità d’acqua erogata dalle fontanelle è irrisoria in confronto alla portata d’acqua distribuita dall’acquedotto milanese: a fronte di un flusso istantaneo medio erogato di circa 7.500 litri/sec, la portata dell’insieme delle circa 400 fontanelle può essere stimata di circa 8 l/s.

Il flusso d’acqua delle vedovelle non è utile solo per dissetarsi, ma svolge anche il ruolo importante di mantenere l’acqua sempre in movimento preservandone la freschezza e la buona qualità in corrispondenza delle tubazioni terminali cieche, le cosiddette “teste morte”.

L’interruzione del flusso potrebbe addirittura risultare complice della formazione di pericolosa flora batterica attorno alla bocca del “drago” da cui sgorga l’acqua.

Anche la portata in uscita dalle fontanelle non si disperde inutilmente: al contrario si scarica in fognatura, raggiunge i depuratori di Milano e, una volta disinfettata, viene impiegata dai consorzi agricoli per l’irrigazione dei campi a sud di Milano.

integro con quanto mi ha scritto il Comune:

le “vedovelle” sono state strategicamente posizionate in punti del territorio corrispondenti alla falda e devono mantenere il getto continuo di acqua affinché non ci siano depositi organolettici che potrebbero causare delle epidemie e depositi di batteri vari.

Le stesse, tutte insieme, consumano lo 0,00002 % dell’acqua di Milano. Inoltre, l’acqua sgorgata, tecnicamente definita “di seconda falda”, non viene persa, ma rientra nel terreno e nel corso del tempo ritorna nella falda acquifera, tornando di fatto a disposizione.