in sintesi un articolo che leggo su Il Fatto Alimentare
Ci vorranno ancora dieci anni, ma McDonald’s, stando a quanto annunciato nei giorni scorsi, passerà alle uova di galline non allevate in gabbia, almeno per quanto riguarda il mercato statunitense e canadese..
L’iniziativa si inserisce nel solco dei cambiamenti imposti alle grandi multinazionali da un’opinione pubblica sempre più sensibile sia alla qualità nutrizionale degli alimenti, sia alle produzioni sostenibili, comprese le condizioni di allevamento degli animali.
Se da un lato dobbiamo valutare positivamente questi cambiamenti, altri comportamenti dell’azienda lasciano perplessi, come si è visto anche in occasione di Expo (leggi articolo).
E lasciano nell’osservatore uno sgradevole dubbio: che iniziative come quella delle uova (per la quale, comunque, dieci anni appaiono davvero troppi) siano tentativi di rinnovare un’immagine pesantemente compromessa da anni.
lettura integrale dell’articolo QUI: McDonald’s: no alle galline ovaiole allevate in gabbia