La casa passiva che fonde sostenibilità ambientale e lusso si chiama Bush House e si trova nell’entroterra dell’Australia.
A Margaret River, piccolo centro dell’Australia occidentale un centinaio di km a sud di Perth, lo studio Archterra Architects ha progettato una dimora passiva basata soltanto su pannelli solari con un piccolo impianto di 3 kW.
Un ampio tetto spiovente con grandi cornicioni sporgenti protegge la casa da un eccessivo e indesiderato apporto di energia solare.
La casa si sviluppa con una semplice pianta rettangolare, divisa in due da uno spesso muro di terra battuta, che va a separare l’interno nelle due parti principali, la zona notte a ovest e la zona giorno a est.
Il rapporto fra interno ed esterno è senza soluzione di continuità grazie a grandi finestre dall’intelaiatura di cedro, che aprono l’interno all’ingresso della luce naturale, e alla scelta di utilizzare il legno come materiale principale.
Gli esterni sono rivestiti in assi riciclati di jarrah, una varietà di eucalipto, mentre all’interno per i pavimenti viene usata una specie di pino comune in gran parte dell’Oceania.
La Bush House segue le più comuni strategie impiegate nelle case passive per ridurre al minimo il consumo di energia.
Tra queste l’orientamento a nord e un sistema di ventilazione a flusso incrociato, mentre la conservazione della massa termica è garantita dai muri in terra battuta e dalla soletta in cemento.