La popolazione che vive nell’area di Civitavecchia, tra le più inquinate d’Italia, rischia di dover presto fare i conti con un nuovo inceneritore.
Non uno qualsiasi, ma un ossidatore termico dove verranno bruciate nientemeno che le armi chimiche residuate della Seconda guerra mondiale contenenti iprite, fosgene, arsenico e adamsite.
Ci manca solo il gas nervino degli arsenali siriani, e non è escluso che arrivi pure quello, visto che il Cetli Nbc (Centro tecnico logistico interforze, nucleare, batteriologico e chimico) del comprensorio militare di Santa Lucia, alle porte di Civitavecchia, è internazionalmente considerato un’eccellenza nel campo del disarmo chimico. (Fonte)
Civitavecchia non può accettare di dover convivere anche con un inceneritore di armi chimiche, dopo aver dovuto subire la realizzazione della più grande centrale a carbone d’Italia, accanto ad un porto di primaria importanza e ad una centrale a turbogas.
Chiedo quindi a tutte le forze politiche cittadine di fare fronte comune: Civitavecchia non può dividersi anche su questi temi.
Per una volta dobbiamo fare squadra e remare tutti nella stessa direzione, quella della tutela dell’ambiente, per la salute nostra, dei nostri cari e soprattutto dei nostri figli.
Antonio Cozzolino – Sindaco di Civitavecchia (Fonte)
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