La nuova assegnazione delle frequenze voluta dall’Europa porterà con sé diverse conseguenze per i consumatori.
Una di queste è che le emittenti italiane dovranno adottare un nuovo standard di trasmissione per i loro segnali televisivi.
Passeranno, perciò, dall’attuale DVB-T al DVB-T2, ovvero il digitale terrestre di seconda generazione.
In questo scenario, una delle possibili conseguenze sarà che i televisori acquistati prima del 2014 potrebbero non essere più in grado di ricevere il segnale.
A complicare la situazione, c’è anche H265/HEVC, sigla che indica il codec (quindi un software) che comprime il segnale del digitale terrestre di seconda generazione.
La prima scadenza della legge che impone questo nuovo standard è scattata il 1° luglio 2016: a partire da questa data, infatti, i produttori non possono più distribuire televisori senza il nuovo digitale terrestre o senza i codec H265/HEVC.
Entro il 1° gennaio 2017, invece, saranno i venditori a doversi adeguare: dopo questa scadenza i televisori fuori dai nuovi standard non potranno più essere venduti.
La transazione alla nuova tecnologia sarà graduale, quindi nell’immediato alcuni canali potrebbero non essere visibili.
La prospettiva di uno “switch off” (quindi il suo spegnimento totale) dell’attuale sistema DVB-T si concretizzerà, probabilmente, tra il 2020 e il 2023.
Entro questa data, i principali canali Rai e Mediaset continueranno comunque a venire trasmessi in DVB-T. Altri canali “secondari”, invece, potrebbero non essere visibili già prima dello spegnimento definitivo della vecchia tecnologia.
Dopo il passaggio a questo nuovo standard di trasmissione, per i televisori “vecchi” il rischio più plausibile sarà quello di dover ricorrere a un decoder.
Chi possiede televisori che, allo stato attuale, non sono in grado di ricevere i segnali trasmessi in DVB-T2 o che non riescono a decodificare lo standard H265/HEVC, saranno perciò costretti alla scomodità di avere un decoder per poter vedere correttamente tutti i canali – o cambiare la tv – e, in più, anche due telecomandi.
Al momento possiamo suddividere le tv in quattro gruppi:
Fonte – Altroconsumo: nuovo standard tv dvb-t2