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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Teneri violenti

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Dopo un periodo di disoccupazione, un giovane milanese viene assunto come redattore di una trasmissione televisiva a costante rischio chiusura.

Deve cercare vecchie notizie, comprese tra il 1970 e il 1985, frugando tra gli archivi dei quotidiani.

Come un sommozzatore s’immerge nel passato recente del Paese fino a imbattersi in storie e immagini che lo lasciano a bocca aperta, e che comincia a conservare in una cartellina personale.

Dai 6000 aspiranti bidelli che una mattina si presentano, ben vestiti e pettinati, davanti agli sportelli della pubblica amministrazione, alla storia di un bambino di dieci anni che s’imbarca da solo, ripetutamente, in cerca della madre partita e mai più tornata, al suicidio d’amore nello scantinato di una fabbrica, queste storie diventano per lui una specie di ossessione.

Nella Milano che si avvicina a Expo, tra pizze davanti al computer e amori via WhatsApp con donne eterne adolescenti, il protagonista riscopre un’Italia tenera e perduta, la cui corporeità si contrappone al mondo immateriale e sfilacciato in cui siamo avvolti.

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Questa voce è stata pubblicata il 30 settembre 2016 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .