Dopo un periodo di disoccupazione, un giovane milanese viene assunto come redattore di una trasmissione televisiva a costante rischio chiusura.
Deve cercare vecchie notizie, comprese tra il 1970 e il 1985, frugando tra gli archivi dei quotidiani.
Come un sommozzatore s’immerge nel passato recente del Paese fino a imbattersi in storie e immagini che lo lasciano a bocca aperta, e che comincia a conservare in una cartellina personale.
Dai 6000 aspiranti bidelli che una mattina si presentano, ben vestiti e pettinati, davanti agli sportelli della pubblica amministrazione, alla storia di un bambino di dieci anni che s’imbarca da solo, ripetutamente, in cerca della madre partita e mai più tornata, al suicidio d’amore nello scantinato di una fabbrica, queste storie diventano per lui una specie di ossessione.
Nella Milano che si avvicina a Expo, tra pizze davanti al computer e amori via WhatsApp con donne eterne adolescenti, il protagonista riscopre un’Italia tenera e perduta, la cui corporeità si contrappone al mondo immateriale e sfilacciato in cui siamo avvolti.