Negli ultimi giorni il popolo del web è esploso a seguito della barbara uccisione di qualche mese fa del cane Angelo, torturato, ucciso e filmato, per divertimento, da 4 ventenni.
Illuminante scoprire tramite un servizio delle Iene che parte del paese ha messo in campo un’indegna politica omertosa che la dice lunga, minacciando (ovviamente) l’inviata ed alla fine sono arrivati i Carabinieri per cercare di calmare gli animi.
Ho letto minacce di ogni tipo nei confronti di questi quattro e del paese che, di fatto, li protegge e li definisce dei bravi ragazzi.
Molti augurano che il paese bruci o che un terremoto lo distrugga. Ma cerchiamo Giustizia o vendetta?
Al solito, io preferisco ragionare con la testa piuttosto che con la pancia.
Non mi dissocio completamente da quello che in un video augura ai quattro che qualcuno, per ridere, li attacchi ad un albero e li bastoni a piacimento e magari finisca il divertimento con una badilata in testa, perchè forse comprendono solo se gli parli nella stessa lingua, ma al di là della provocazione del momento, in ogni caso la vera risposta la dovrebbe dare la Giustizia dei Tribunali.
Non credo che tutto il paese sia dalla parte di questi quattro ovvero probabilmente esiste una parte silenziosa che non si espone e visto il clima mafioso in cui vivono in questo piccolo paese, vien quasi da capirli.
E non cadiamo nell’errore di fare di tutta un’erba un fascio ovvero così come è vero che in Calabria esistono realtà di questo tipo esistono anche persone come Ornella Perrone, Consigliere Comunale di Diamante con delega all’Ambiente, che ha scritto una lettera al Sindaco del Comune di Sangineto, ancor prima del servizio delle Iene.
Resta il fatto che l’uccisione del cane Angelo è un reato e come tale deve essere perseguito e la condanna deve essere severa anche perchè quello che hanno torturato ed ucciso questa volta è solo un cane (come dicono loro) , ma domani potrebbe essere una persona ammazzata di botte per strada, ovviamente per futili motivi.
Una simile attitudine alla violenza è pericolosa per l’intera società e questi devono essere fermati. Detto questo ho i miei dubbi che Angelo avrà giustizia.
Copio il testo di una lettera preparata dall’amica Poppea, da inviare al Sindaco di Sangineto che, a quanto leggo, si è costituito parte civile il che è un passo avanti, ma a questo punto visto il clima omertoso degli abitanti, è il caso di esprimere nel medesimo momento il supporto morale all’amministrazione e lo sdegno nei confronti dei 4 personaggi e dei loro sostenitori.
In merito alla lettera, ho notato che l’indirizzo mail del Sindaco fa riferimento ad una casella Pec il che significa che può darsi che i messaggi inviati da mail “non Pec” non arrivino a destinazione. Per cui è possibile anche scrivere ad un indirizzo normale: guardia.michele@gmail.com
Per completezza, preciso che i contatti sono pubblicati sul sito del Comune di Sangineto.
c.a. Dottor Michele Guardia,
Sindaco della città di Sangineto
sindaco.sangineto@asmepec.it
Spett. Dottor Michele Guardia,
Con questa lettera, mi unisco a quegli italiani che sono disgustati e amareggiati dalla visione del filmato che riprendeva l’uccisione, con modalità ignobili e vigliacche del povero cane Angelo, la cui unica colpa era soltanto di essere nato in una terra ostile dove, anziché sterilizzare gli animali, si preferisce far nascere cuccioli per poi abbandonarli.
Il gesto non si può nemmeno commentare, tanto è vigliacco e inconcepibile. Ho notizia che l’amministrazione da lei guidata si è costituita parte civile.
I cittadini indignati sono con Lei e vigileranno affinché sull’accaduto.
La cosa ancora più sconvolgente è stata l’omertà del paese e come ha difeso questi esseri che si sono macchiati di un delitto orrendo.
Il servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” è stato illuminante per capire la mentalità di una parte, speriamo piccola, di abitanti che lei amministra.
Se non ci fossero state le forze dell’ordine forse avrebbero davvero preso a “palate” l’inviata, segno che non è stato un caso l’episodio accaduto al povero Angelo, ma il modo solito di agire di questi personaggi.
Le frasi che hanno detto sono da far accapponare la pelle, soprattutto quella del barista (che ha convocato delle persone per far tagliare le gomme all’auto delle Iene) “È stato uno scherzo”, si è giustificato. Se qualcuno lo avesse fatto a lui, si sarebbe trattato di uno scherzo?
Dalle donne poi, ci si sarebbe aspettata un po’ più di umanità, invece secondo loro è stata una bravata. Tralascio di commentare il prete, la suora e lo zio di Luca, uno degli autori dell’uccisione del povero cane, vittima di un improvviso malore.