di Georges Simenon
Adelphi – Pagg. 137 – € 10,00
Trama: Sospesa fra le nebbie di Dieppe, la cabina di vetro di Louis Maloin – ferroviere addetto agli scambi – è l’occhio col quale, notte dopo notte, egli scruta ossessivamente la città e il porto.
Un occhio sgranato nel buio, capace di mettere a fuoco con visionaria nitidezza dettagli minimi, impercettibili. Come l’uomo in grigio che attende fumando sulla banchina. E l’ombra che, dalla prua del traghetto appena giunto dall’Inghilterra, gli lancia una valigetta.
Dettagli minimi, e fatali: perché il secondo uomo – l’uomo di Londra –, catturato dall’occhio di Maloin, sta per uccidere, freddamente, brutalmente, il suo compagno. Durante la colluttazione la valigetta cade in acqua, e sarà Maloin a recuperarla.
È l’inizio di una caccia febbrile e segreta. Maloin e l’uomo di Londra si cercano, si spiano, si sfuggono, mentre la loro intesa si fa sempre più tormentosa e profonda.
Ma ormai Maloin ha scelto, non importa a quale prezzo, un destino diverso e una nuova dignità: il testimone che scruta e si ritrae è diventato complice e protagonista, e la trama poliziesca – degna del miglior Simenon – ha lasciato posto alla tragedia.
Letto da: Paolo
Opinione personale: La sinossi riassume al meglio la vicenda e non si può aggiungere nulla, a meno di non voler rovinare la lettura, il che non è cosa.
Anche questa volta Simenon ha raccontato al meglio, con uno stile asciutto e cupo, una storia che mescola l’avidità alla disonestà del momento, quella che in linea di massima è alla portata di ognuno di noi quando si è di fronte ad un bivio.
La domanda nasce spontanea: Che farei io in quella circostanza?
Dubito che farei quello che ha fatto Maloin, nel bene e nel male, ma chi può dirlo?
Lettura consigliata agli amanti del noir.
A me è piaciuto e nella mia classifica personale gli assegno un Buono.