Per “coerenza ambientale” l’unico modo di mangiare un pò di cioccolato è quello di comprare quello che arriva dalle produzioni etiche; si può fare e se lo facessimo tutti, le cose potrebbero anche cambiare, saremmo ancora in tempo.
Però non vorremo mica che il consumatore medio cambi le sue abitudini?
Magari pagando un pò di più e consumando una tavoletta in meno?
Meglio, molto meglio, indignarsi davanti alla Tv quando fanno vedere le immagini delle foreste distrutte e dell’ecosistema compromesso, “invitando i politici a fare qualcosa.”
La produzione di cacao in Costa d’Avorio e Ghana è responsabile della perdita di estese aree forestali e sta mettendo in pericolo gli habitat di scimpanzé ed elefanti.
In diversi parchi nazionali e in altre aree protette, il 90% o più del territorio è stato convertito alla coltivazione del cacao.
Meno del 4% della Costa d’Avorio rimane densamente foresta e l’approccio laissez-faire delle aziende del cioccolato ha portato a una vasta deforestazione anche in Ghana.
In Costa d’Avorio, la deforestazione ha spinto gli scimpanzé a rifugiarsi in poche piccole aree e ha ridotto la popolazione degli elefanti da diverse centinaia di migliaia a circa 200-400.
Fonte & dettagli: Cioccolato: dossier sulla distruzione di foreste in Africa occidentale