in sintesi un articolo che leggo su Altroconsumo; per la lettura integrale clicca sul link in calce
L’alluce devia lateralmente verso le altre dita e, nei casi più gravi, si sovrappone anche al secondo e al terzo dito.
Sono i sintomi dell’alluce valgo, una condizione in cui l’articolazione alla base del dito si deforma e si gonfia, con la caratteristica sporgenza ossea nota come “cipolla”.
Nei casi più gravi, se viene trascurato, tende a peggiorare e anche la normale camminata può diventare un problema.
Questa deformazione ha, almeno in parte, basi genetiche. Esiste una sorta di predisposizione familiare che comporta una particolare anatomia del piede come, per esempio, un’eccessiva mobilità dell’alluce di per sé.
Ci sono poi fattori legati alle nostre abitudini e posture che, nel tempo, portano l’alluce a deviare sempre più verso il secondo dito del piede.
Sotto accusa sono sicuramente i tacchi alti, che costringono a scaricare tutto il peso sulla parte anteriore del piede, mentre sarebbe meglio che fosse distribuito in maniera uniforme su tutto il piede.
Le scarpe a punta stretta rappresentano ugualmente un rischio, perché tendono a non dare lo spazio necessario alle dita, costringendole a stare troppo vicine e accentuando, così, la deviazione dell’alluce.
Con l’avanzare dell’età, il problema diventa più frequente. Sembra, infatti, che almeno un terzo degli anziani soffra di questa deformazione.
L’insorgere dell’alluce valgo può essere dovuto a malattie reumatiche come l’artrite reumatoide che coinvolgono le piccole articolazioni delle estremità e, quindi, anche quella alla base dell’alluce.
Le farmacie e i negozi specializzati in ortopedia propongono numerosi rimedi sotto forma di tutori, separatori e stecche, dietro la promessa di riuscire in qualche modo a risolvere il problema o ritardare il momento della chirurgia.