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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Le multe a Malpensa vanno in prescrizione, ma il verbale non lo fa capire

Nel 2017 anche Malpensa si è aggiunto agli aeroporti in cui c’è il controllo elettronico degli accessi al piazzale davanti al terminal.

Ma con una particolarità: niente sbarre a mettere sull’avviso che si è sforato il tempo di permanenza gratuita e a permettere di pagare i minuti in eccesso, evitando così la multa (81 euro, che diventano 38 solo per ciclomotori e motoveicoli a due ruote).

Dunque, è arrivata la prima raffica di verbali.

Come sempre quando un controllo automatico viene avviato, le multe sono tante e gli uffici vanno in tilt, rischiando di effettuare notifiche tardive.

E, visto che il genio italico non è solo dei trasgressori ma anche dei controllori, cosa c’è di meglio che scrivere verbali che impediscano di verificare il rispetto dei tempi e quindi rendere più difficile presentare ricorso?

A Malpensa sta accadendo: nella documentazione che ricevono gli intestatari dei veicoli colti in fallo, manca la data in cui il Comune e la società privata di cui si avvale per gestire i verbali affidano i plichi al servizio postale.

Ora, passi il fatto che non ci sono le sbarre: il volume di traffico a Malpensa è tale che, se ci fossero, si creerebbero code infernali per il fatto che ogni veicolo dovrebbe fermarsi in loro corrispondenza.

Ma questa opacità nel testo dei verbali sa di modo per fare più cassa, ostacolando i ricorsi.

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Questa voce è stata pubblicata il 16 febbraio 2018 da in Consumatori & Utenti, Il mondo dell'automobile (e non solo) con tag , , , , , , , .
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