Tempo fa ho scritto post nei quali elogiavo il comportamento di alcuni genitori, in contrapposizione con quelli che fanno il contrario, il che sta a significare che ci sono genitori che svolgono con attenzione ed impegno il loro ruolo di educatori.
Che tristezza vedere l’esempio (dis)educativo dei genitori incivili
I genitori che dicono (anche) NO, fanno la differenza…
Purtroppo, però, ne vedo fin troppi che non lo fanno e questi bambini cresceranno ed un giorno questi di “famiglia perbene” andranno ad insultare, picchiare e rapinare (già che ci sono) una coppia di vegani che mangia al ristorante.
Ieri eravamo a Sarnico ed al termine del bel parco sul lungolago nelle acque del lago, nei pressi della riva c’è un’opera d’arte della scultrice Tanya Preminger, che può piacere o meno, (a me piace), ma resta un’opera d’arte e merita rispetto, se non fosse che…
… se non fosse che quella che per me era una statua, per una bimba sui 5 anni era un bersaglio e continuava a tirare sassi senza prenderla fortunatamente, perchè come avevo detto a Rok, “se la colpisce, esplodo….”.
Sarei esploso perchè questo lancio continuo di sassi avveniva sotto lo sguardo compiaciuto di genitori e nonni, sino ad arrivare appunto al nonno che andava ad aiutarla, fortunatamente senza esito.
Non riuscendo a colpirla ha quindi cambiato bersaglio, puntando alle anatre che si erano avvicinate.
A questo punto speravo in un intervento dei genitori, che è arrivato puntuale, quando con voce titubante il padre le ha detto: “forse non è una bella cosa quella che stai facendo…”
Forse?
Sarebbe stato troppo aspettarsi che le dicesse che non si tirano i sassi agli animali, chiedendole magari se a lei piacerebbe se le anatre andassero lì a beccarla senza ragione e, soprattutto, intimandole di smettere.
Fatto, male, il suo dovere di educatore ha quindi iniziato a tirare anche lui qualche sasso, evitando di colpire le anatre. E meno male…
Papà straniero 1 – mamme italiane 0
Poi scatta l’indignazione quando vedi l’adolescente che scrive sui muri del Colosseo o vandalizza fontane e statue … o quando ammazzano brutalmente cani e gatti.
Si comincia con il considerare giusto tirare una sassata ad un’anatra e si arriva ad alzare il tiro, tanto papà e nonno non hanno detto niente, per cui va bene…
L’educazione ed il buon esempio dei genitori è sempre importante, ma ritengo che sia fondamentale quando sono ancora piccoli.
i bambini abituati fin da piccoli a regole e impegni, ad aspettare e rispettare, diventeranno adulti sereni e sicuri.
Mentre un’educazione basata sul permissivismo rischia di crescere bambini fragili e adolescenti a rischio. Leggi anche: L’educazione dei bambini con l’intelligenza emotiva.
(Fonte: nostrofiglio.it)
Quando si inizia a dire “no” a un bambino? Già da molto piccolo, prima dell’anno di età, i genitori sono costretti a “rimproverare” il bimbo per evitare che si faccia male: se mette le dita nella presa di corrente o si avvicina al forno acceso, siamo costrette a fermarlo con un deciso “no!”.
Questo naturalmente genera in loro frustrazione ma se non esageri con i divieti il piccolo imparerà presto a gestire queste spiacevoli sensazioni e anzi si fiderà di te e della tua guida.
Fonte: donnamoderna.com
Qualche libro per approfondire l’argomento
Se mi vuoi bene, dimmi di no. Regole e potere positivo per aiutare i figli a crescere, di Giuliana Ukmar (ed. Franco Angeli) è un illuminante studio sui “bambini onnipotenti” con svariati esempi tratti dall’esperienza clinica della scomparsa autrice.
Come dire no al tuo bambino. I no affettuosi che formano il carattere, di Will Wilkoff (Red edizioni) si mette dalla parte dei genitori affrontando il problema di dire “no” con un approccio pratico.
I no che aiutano a crescere, di Asha Phillips (Feltrinelli) spiega quando il “no” diventa una spinta positiva per la crescita del bambino, diviso per fasce d’età.