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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Disarmante vedere genitori e nonni che diseducano i bambini…

Tempo fa ho scritto post nei quali elogiavo il comportamento di alcuni genitori, in contrapposizione con quelli che fanno il contrario, il che sta a significare che ci sono genitori che svolgono con attenzione ed impegno il loro ruolo di educatori.

Che tristezza vedere l’esempio (dis)educativo dei genitori incivili

I genitori che dicono (anche) NO, fanno la differenza…

Purtroppo, però, ne vedo fin troppi che non lo fanno e questi bambini cresceranno ed un giorno questi di “famiglia perbene” andranno ad insultare, picchiare e rapinare (già che ci sono) una coppia di vegani che mangia al ristorante.

Ieri eravamo a Sarnico ed al termine del bel parco sul lungolago nelle acque del lago, nei pressi della riva c’è un’opera d’arte della scultrice Tanya Preminger,  che può piacere o meno, (a me piace), ma resta un’opera d’arte e merita rispetto, se non fosse che…

… se non fosse che quella che per me era una statua, per una bimba sui 5 anni era un bersaglio e continuava a tirare sassi senza prenderla fortunatamente, perchè come avevo detto a Rok, “se la colpisce, esplodo….”.

Sarei esploso perchè questo lancio continuo di sassi avveniva sotto lo sguardo compiaciuto di genitori e nonni, sino ad arrivare appunto al nonno che andava ad aiutarla, fortunatamente senza esito.

Non riuscendo a colpirla ha quindi cambiato bersaglio, puntando alle anatre che si erano avvicinate.

A questo punto speravo in un intervento dei genitori, che è arrivato puntuale, quando con voce titubante il padre le ha detto: “forse non è una bella cosa quella che stai facendo…”

Forse? 

Sarebbe stato troppo aspettarsi che le dicesse che non si tirano i sassi agli animali, chiedendole magari se a lei piacerebbe se le anatre andassero lì a beccarla senza ragione e, soprattutto, intimandole di smettere.

Fatto, male, il suo dovere di educatore ha quindi iniziato a tirare anche lui qualche sasso, evitando di colpire le anatre. E meno male…

Papà straniero 1 – mamme italiane 0

Poi scatta l’indignazione quando vedi l’adolescente che scrive sui muri del Colosseo o vandalizza fontane e statue … o quando ammazzano brutalmente cani e gatti.

Si comincia con il considerare giusto tirare una sassata ad un’anatra e si arriva ad alzare il tiro, tanto papà e nonno non hanno detto niente, per cui va bene…

L’educazione ed il buon esempio dei genitori è sempre importante, ma ritengo che sia fondamentale quando sono ancora piccoli.

i bambini abituati fin da piccoli a regole e impegni, ad aspettare e rispettare, diventeranno adulti sereni e sicuri.

Mentre un’educazione basata sul permissivismo rischia di crescere bambini fragili e adolescenti a rischio. Leggi anche: L’educazione dei bambini con l’intelligenza emotiva.

(Fonte: nostrofiglio.it)

Quando si inizia a dire “no” a un bambino? Già da molto piccolo, prima dell’anno di età, i genitori sono costretti a “rimproverare” il bimbo per evitare che si faccia male: se mette le dita nella presa di corrente o si avvicina al forno acceso, siamo costrette a fermarlo con un deciso “no!”.

Questo naturalmente genera in loro frustrazione ma se non esageri con i divieti il piccolo imparerà presto a gestire queste spiacevoli sensazioni e anzi si fiderà di te e della tua guida.

Fonte: donnamoderna.com

Qualche libro per approfondire l’argomento

Se mi vuoi bene, dimmi di no. Regole e potere positivo per aiutare i figli a crescere,  di Giuliana Ukmar (ed. Franco Angeli) è un illuminante studio sui  “bambini onnipotenti” con svariati esempi tratti dall’esperienza clinica  della scomparsa autrice.

Come dire no al tuo bambino. I no affettuosi che formano il carattere,  di Will Wilkoff (Red edizioni) si mette dalla parte dei genitori  affrontando il problema di dire “no” con un approccio pratico.

I no che aiutano a crescere,  di Asha Phillips (Feltrinelli) spiega quando il “no” diventa una spinta  positiva per la crescita del bambino, diviso per fasce d’età.

 

 

 

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