Sarà anche permesso dalla legge definire Allevato a terra un coniglio che invece è in gabbia, tuttavia è un voler giocare con le parole; proviamo a spostare i dirigenti di Aia dai loro comodi uffici ed a metterli a lavorare in gabbie spaziose e vediamo se la cosa gli va bene.
Un assaggio di un articolo de Il Fatto Alimentare del quale consiglio la lettura integrale in modo da leggere anche la risposta dell’azienda.
I conigli Aia, come tutti quelli allevati in Italia, in Germania e in Europa, non toccano mai terra perché nascono e crescono in gabbie.
Quelle utilizzate da Aia per la linea “Più Libero” sono chiamate “benessere”, “recinti” o “park” .
Si tratta di strutture più confortevoli che però non permettono l’accesso a terra per cui gli animali non toccano terra per l’intero ciclo di vita.
Per il consumatore il senso della frase “allevato a terra” riportata sull’etichetta è chiaro, e non corrisponde certo alle modalità adottate negli allevamenti.
Chi decide di acquistare questa carne e di pagare un prezzo maggiore, pensando di comprare carne di animali che razzolano sul terreno, viene ingannato.
Per questo motivo riteniamo che, anche se riconosciuta da ministeri e altre istituzioni, questa dicitura sia ingannevole.