Fuckhead: si chiama così il narratore di queste undici storie. Infatti tutto quello che tocca va irrimediabilmente in rovina e il fallimento lo porta scritto in faccia.
Vive in un mondo fatto di furti con scasso e overdose di eroina, dove il passato, il presente e il futuro sono un’unica cosa e i sogni sono solo sogni di frustrazione.
Un mondo popolato da spacciatori che scappano dalla finestra, tipi loschi a cui hanno sparato che per alleviare il dolore si fanno fumare hashish sulla ferita aperta, ballerine di lap dance dall’aspetto angelico e uomini che al pronto soccorso con un coltello in un occhio conversano come se nulla fosse successo.
Eppure lo sguardo da ingenuo sotto metanfetamine di Fuckhead apre squarci di luce accecanti. Epifanie di grazia di fronte alle quali non possiamo non pensare che, anche nelle nostre peggiori miserie, possa esserci spazio per la speranza.