Nei giorni scorsi, dopo l’incidente con i bambini travolti (ed uccisi) dal pregiudicato ubriaco e drogato, seguito poi da quello con il padre che si filma mentre guida e replica un film appena visto, con il conseguente incidente ed assassinio dei suoi stessi figli, sono esploso, con un commento su Twitter poi replicato su Instagram dove non riesco a non pubblicare quello che mi sta a cuore, oltre che a delle “semplici” foto.
In genere di domenica evito di “sfogarmi” in questo spazio, ma oggi la misura e’ colma.
E’colpa del telefono, e’ colpa della velocita’, e’ colpa di alcol e droghe, e’ colpa dell’imprudenza, e’ colpa dei social…
Anche…ma innanzitutto e’ colpa di chi quando sale in auto accende il motore, ma NON IL CERVELLO.
Ed ultimo, ma non meno importante, e’ colpa di quella politica che promette e non mantiene, che annuncia tolleranza zero e sanzioni elevate, ma poi toglie i fondi per uomini e mezzi, senza i quali le F.d.O. non possono controllare il territorio.
Ed in ogni caso basta lassismo, basta difendere i figli dicendo che sono “bravi ragazzi”, basta negare l’evidenza.
Chi sbaglia deve pagare, senza se e senza ma. Anche tutti quelli uccisi sulle strade dai “bravi ragazzi” sono, erano, figli di qualcuno…
Mi ha poi scritto un contatto, su Instagram e viste le foto nel suo profilo, con una protesi alla gamba, va da sè che sia facile capire quali siano le conseguenze cui parla 😦
5 anni fa, ad una simpatica 70enne con problemi cognitivi e sensoriali, non hanno rinnovato la patente. È cosí che dovrebbe funzionare.
Peccato che trovò il modo per rifare la patente, molto velocemente, tanto la usa solo per andare a far spesa…
L’unico ad aver pagato le conseguenze di “questi favori” sono io.
Dici bene, chi sbaglia deve pagare, purtroppo spesso non è cosí. Complimenti per i tuoi post e i temi sempre azzeccati 😉
E d’altro canto ha ragione anche chi mi ha scritto su Twitter
A sostegno del post, segnalo l’articolo letto su Quotidiano.net a firma di Gabriele canè, dal quale estrapolo un passaggio:
…a nessun Zingaretti o Di Maio viene in mente di chiamare in Senato il ministro degli Interni per sapere cosa fa per contrastare le stragi da asfalto.
Perché non c’è dubbio che l’educazione è importante. Ma l’aumento dei controlli, delle pattuglie, degli etilometri, della dissuasione e della repressione lo è ancora di più.
Ma non è roba che interessa. Come i morti sul lavoro. Mai visto un Parlamento e un governo mobilitarsi su questi temi come per Savoini. La patria è in pericolo?
Forse. La nostra vita di sicuro.
Si, credo che la patria sia in pericolo. Lo è da tempo, tenuto conto che le colpe sono sempre più spesso degli altri (tanto più quanto più “diversi”), che le gride sono sempre più roboanti e si inflazionano col crescere del volume a discapito dell’ efficacia, con l’ inganno dei sogni che hanno soppiantato i progetti, con la faciloneria di incalzanti promesse regalate ogni giorno a chi si abitua a vederle non mantenute, con la pretesa isterica di orizzonti sociali sempre più compartimentati e ristretti mentre l’ universo di espande.
“L’ uomo è la misura di tutte le cose”. Se la misura si altera e le cose perdono o acquistano valori indebiti, l’ uomo si disorienta nella convinzione di essere vittima senza capire che è il primo aguzzino di sè stesso.