di Emiliano Bezzon
F.lli Frilli – Pagg. 186 – € 12,90
Trama: La Milano del dopo Expo, dei grattacieli e del nuovo skyline, la Milano dal ritmo continuamente “in crescendo” sembra fermarsi in riverente pausa davanti alla sacralità del tempio mondiale della Lirica, il Teatro alla Scala, e alla quiete della casa di riposo Giuseppe Verdi, dove anziani musicisti vivono di musica e di ricordi.
Ma quel mondo apparentemente rarefatto nasconde storie di invidie, sesso, denaro, potere e tradimenti: l’assassinio “quasi perfetto” del potente sovrintendente è come un terremoto che sconquassa la superficie patinata e porta alla luce quel sommerso di odio e intrighi.
Il sovrintendente viene trovato di prima mattina dal suo segretario particolare nel suo studio, riverso sulla scrivania, privo di vita, senza una goccia di sangue. Ma i primi rilievi tolgono subito ogni dubbio: non si tratta di morte accidentale.
La scottante indagine viene affidata alla giovane e determinata capitana dei carabinieri Doriana Messina. Single per sofferta scelta in nome dell’Arma, la capitana è amata e stimata dai suoi stretti collaboratori, ma deve invece destreggiarsi tra le invidie di colleghi che la vedono come ostacolo alla loro carriera, e le avance più o meno esplicite di uomini che non vogliono perdersi l’esperienza della donna in divisa, magari con il valore aggiunto di manette e pistola.
A Doriana si affianca come consulente del PM la psicologa e amica Giorgia del Rio con cui ha collaborato nel corso di una precedente indagine. Grazie a lei e ai racconti della sua anziana amica musicista che vive a Casa Verdi, si scopre che in quei giorni è avvenuto un ritrovamento di enorme valore per il mondo della musica verdiana…
Letto da: Paolo
Opinione personale: Questo libro fa parte di quelli regalati a mia mamma, appassionata di gialli, tanto piu’ se si svolgono a Milano.
Per come sono fatto io, il libro parte male, con un giudice che si concentra sull’avvenenza della capitana dei CC piuttosto che sull’indagine, sino a diventare quasi molesto.
La cosa successivamente viene risolta con l’intervento del fedele Maresciallo, ma ad un certo punto arriva un altro inquirente che durante un colloquio perde il filo dei pensieri travolto dalla bellezza sia di Doriana sia dell’amica Giorgia.
Professionalità ed autocontrollo a zero, in magistratura, a quanto pare. Questa insistenza sulla bellezza delle due donne e sugli atteggiamenti fastidiosi di parte degli uomini che hanno a che fare con loro, non mi piace.
E’ anche vero è l’Autore ha prestato servizio nei CC e nella Polizia Locale, per cui vien da pensare che abbia raccontato la realtà dei fatti.
Ho avuto un’amica poliziotta e mi raccontava di un ambiente maschilista, talvolta molesto e con atteggiamenti volgari e poco rispettosi delle donne; ovviamente non tutti gli uomini e/o membri delle FdO sono così, tuttavia in questo caso “2 procuratori su 2” hanno questi atteggiamenti e mi sembra che si insista troppo sul fatto che la bellezza di una donna abbia come conseguenza degli approcci maldestri, ma soprattutto poco professionali e molesti.
In ogni caso, realtà o fantasia, non mi piace, soprattutto perchè viene raccontato e non “denunciato” ovvero a me arriva il messaggio che così vanno le cose, punto e basta.
Anche il fatto che Giorgia usi le sue arti seduttive, finendo a letto con uno dei sospettati, (nonostante abbia una relazione, seppur a distanza, in corso) mi sembra assai poco professionale; alla fine pare che anche Doriana senta il peso di questa scarsa considerazione come ufficiale femminile e come donna.
La storia gialla in sè procede bene, ma il personaggio di Giorgia mi ha convinto molto meno di Doriana.
Insomma, non mi è dispiaciuto, complessivamente, ma non mi ha convinto; nella mia classifica personale gli assegno un Medio.