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Educa tuo figlio come preferisci, però l’iPad a 7 anni….

Una coppia che conosciamo ha adottato lo scorso anno un bambino cambogiano che tra l’altro è un bravissimo scolaro; ha imparato velocemente l’italiano ed a scuola ha una media molto alta, tanto che più volte la maestra ha detto che se fossero tutti come lui… 

Fortunatamente i genitori hanno intrapreso la strada di un’educazione responsabile, secondo me, che rifugge dal dire sempre di SI, per cui il bambino cresce bene, con i giusti valori e pochi capricci.

Nei giorni scorsi un’altra mamma ha chiesto se avevano comprato al bambino l’iPad (costa da 500 € in su, per capirci).

Avuta risposta negativa, notevole stupore da questa mamma Hitech che articolava sillabe poco comprensibili, sino a che le è stato detto che: siamo stati chiari con X, fino ai 13 anni, niente cellulare o altro. Ha il computer, per giocare e per studiare ed è sufficiente così.

A questo punto ha affermato che voi siete troppo severi con quel bambino.

Io sono fuori quota per avere un bambino di 7-8 anni, tuttavia approvo totalmente la linea dei genitori. L’iPad a 7 anni, ha già il computer, poi a questo punto diamogli il cellulare se non uno smartphone, e poi speriamo che si abitui a sentirsi dire sempre di si.

E quando arriva il primo NO?

Senza dimenticare poi che anche la comunicazione familiare va a farsi friggere, con il rischio che seduti allo stesso tavolo ognuno pensi alle sue mail o sms, ignorando l’altro. Anzi parliamoci via sms anche a casa, che si fa prima…

 

10 commenti su “Educa tuo figlio come preferisci, però l’iPad a 7 anni….

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  5. Luisa
    20 febbraio 2012

    La scelta della scuola privata è stata praticamente “obbligata”, perchè nel nostro paese la scuola media che avrebbe dovuto frequentare mio figlio fa (passami il termine) schifo!! Ci ho mandato l’altro figlio x 3 anni e devo dire che ne è uscito come uno straccio: studente educato, studioso, generoso, bastonato da compagni e professori, e pure dalla dirigente perchè sai ormai funziona che i peggiori son compresi i bravi son snobbati.
    E dopo 3 anni di studio ed ottimi voti vedersi pure abbassare la media nel risultato finale è stato veramente umiliante.
    Quindi forse è vero che una volta usciti dalla scuola privata i ragazzi saranno più vulnerabili, ma io guardo avanti nel tempo e credo che quando le basi dell’educazione, della convivenza civile e del rispetto di persone e cose ci sono riusciranno a superare anche qs personaggi negativi della scuola pubblica che incontreranno sulla loro strada: ne uccide più la lingua che la spada.

  6. Poppea
    20 febbraio 2012

    Ha perfettamente ragione anche se io personalmente non condivido molto le scuole private. Io l’ho seguita per due anni una scuola privata e quando sono andata in III elementare alla pubblica ho trovato qualche difficoltà.

    Mi spiego: la scuola privata sicuramente insegna certi valori, dal punto di vista insegnamento sarà sicuramente meglio, ma quando poi si troveranno ad affrontare il mondo della pubblica saranno meno furbi e meno inclini a sapersi difendere perché non ne hanno le basi, a meno che non si decida di mandarli sempre nella private fino all’università.

    Queste mamme sbagliano due volte: 1) perchè ancora non sono chiare le conseguenze dell’uso dei cellulari e 2) perché faranno dei lori figli dei viziati e nella vita non è detto che le cose vadano sempre bene, si sente di imprenditori che falliscono, di persone che perdono il lavoro, poi come faranno a pagare 6 euro per mezz’ora di telefonata?

  7. Luisa
    20 febbraio 2012

    A tal proposito stasera è nata una discussione con delle mamme che hanno figlie coetanee di mio figlio più piccolo (11 anni): le ragazzine hanno entrambe il cellulare e ne fanno un uso smodato!! Del tipo che spendono 6 euro per mezz’ora di chiamata con l’amica/o di turno e queste mamme raccontano delle telefonate delle figlie con un certo orgoglio, perchè sai sono ri cercate, hanno amici che mandano sms passano ore al cellulare..

    A questo punto io ho espresso il mio parere: mio figlio ha un cellularedi vecchia data, che gli ho consegnato per utilizzarlo solo ed esclusivamente quando esce qualche pomeriggio da solo per andare in oratorio a giocare a calcio, siccome dista circa 3 km da casa e deve pure attraversare una strada statale molto trafficata, preferisco sincerarmi che sia arrivato piuttosto che stare in ansia due ore (fino al suo ritorno).

    Visto e considerato che in questi ultimi mesi di angosce ne ho abbastanza da gestire. Lui è bravo e quando torna a casa il cell rimane sulla scrivania, tant’è che poi si scarica e nemmeno lo ricarichiamo perchè non lo deve usare come un giocattolo ma come un mezzo utile x comunicare velocemente con me nel momento del bisogno, ma poi a parte tutto a lui non interessa, gli ho parlato chiaro e spiegato che non è necessario averlo perchè le amiche lo hanno…….

    Così racconto alle mamme e loro mi guardano come fossi extraterreste. non condividono il mio pensiero, “come si fa a non comprargli il cellulare che a scuola lo hanno tutti”

    Ma come dico io: NON SI COMPRA, credo sia ora di finirla di dire sempre si a questi figli, che palle!! A volte sono in difficoltà perchè quando mio figlio davanti alle altre mamme mi chiede come mai lui non ha certe cose o non fa certe cose che gli amici fanno è difficile spiegargli che per me queste mamme sbagliano!

    Ma credimi stanno rovinando le loro figlie….anzi dirò di più son diventate cosi antipatiche qs ragazzine. già se la tirano e pensano di sapere tutto della vita, ma soprattutto rispondono ai genitori, e fanno capricci da paura…ma cavolaccio hanno 11 anni!!!

    Sono sempre più serena per aver fatto la scelta di mandare mio figlio in una scuola privata, un ente morale, dove fortunatamente gli insegnano ancora i valori della vita e NESSUN ALUNNO/A ha il cellulare.

  8. Eleonora
    16 febbraio 2012

    Consiglio alla mamma HiTech di leggere: “I NO che aiutano a crescere” e di ricordarle che i bambini hanno bisogno dei NO di noi genitori, che non siamo loro amici ma appunto genitori…

  9. Poppea
    16 febbraio 2012

    Senza dimenticare la nocività di queste cose, è vero che siamo pieni di campi elettromagnetici ma se soprattutto da piccoli possiamo evitare di aggravargli ala situazione sarebbe meglio no? I genitori di oggi preferiscono dare tutto ai figli per evitare che questi rompano loro le scatole

  10. Bosch
    16 febbraio 2012

    Sono d’accordo con la linea dei genitori, ‘sti ragazzi si isolano troppo, mentre devono socializzarsi….e poi lo sai che al Gemelli di Roma c’è un reparto per il recupero della gente con la sindrome da PC? Quelli che senza rendersi conto passano 9-10 ore a giorno appiccicati allo schermo a chattare, giocare on-line e altro………….no, meglio andarci piano….

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