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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Non ho mandato l’offerta, ma risulto più caro? E’ un mistero ;-)

In realtà non volevo scriverci un post, ma dopo averne parlato sul Gruppo FB (ora chiuso), da cosa nasce cosa, per cui tanto vale condividere il tutto con voi.

Ieri raccontavo che c’è un ex-cliente (poco corretto) che negli ultimi mesi ha inviato 3 richieste, tutte piuttosto “grosse” ed urgentissime.

Alle prime due ho risposto “per onor di firma”, ma la terza l’ho ignorata, tanto sapevo bene che mi facevano solo perdere tempo.

In merito a quest’ultima, alla quale come detto NON ho risposto, oggi mi scrivono che: “in merito alla richiesta di offerta allegata sono a ringraziarvi molto per la collaborazione ma abbiamo assegnato l’ordine a Vs concorrente più competitivo.” 

Una battuta ci sta: essere scartato perchè troppo caro, senza neanche aver mandato l’offerta mi fa girare le balle.

In ogni caso questa cosa mi ricorda una vicenda degli anni ’80, con la multinazionale X che assegnava le commesse a seconda degli inciuci e delle mazzette che davi ed ovviamente noi che abbiamo sempre giocato pulito non beccavamo mai ordini.

Il divertente è che abbiamo fatto l’ultima offerta ad X a 100 ed al nostro cliente Y a 100 ed X ci ha poi scritto dicendo che aveva assegnato il lavoro ad Y che era molto più basso con il prezzo… i misteri delle bustarelle. 😉

Scrive G.B.: Perchè dei 100 dati a Y una parte tornava in tasca a chi gli commissionava il lavoro… che alla ditta costava sempre 100 ma vuoi mettere? La bella italietta del sottobosco e del sottobanco… e dei lavori fatti male!

Ma in realtà non è così, in quanto Y compra da me a 100, ma ovviamente ci ricarica del suo e ad X vende a 140 (se va bene), anche perchè deve compensare i noti ritardi di pagamento di X oltre che le spese (in nero) per pagare la mazzetta.

Io casco in piedi, vendo a 100 come richiesto, ma X invece paga molto di più del prezzo di mercato.

Vero che il furbetto è quello dell’Uff. Acquisti, ma vero anche che dovrebbe esserci una catena di comando che effettui controlli sulle commesse.

Ma poi capita come nella sede italiana di un mio cliente estero dove 20 anni fa la mazzetta la prendevano tutti, dal portiere al direttore…

…ed ecco i racconti delle tangenti pagate ai sindacalisti per piazzare le macchinette del caffè nei posti più redditizi…

…dei magazzinieri che chiudevano un occhio sui quantitativi di merce esagerati che arrivavano…

…dei mulettisti per far si che il camionista fosse scaricato nei giusti tempi, perchè se non pagava ecco che quando arrivavano i camion, casualmente i muletti erano tutti in carica e doveva perdere ore preziose in attesa…

…sino al direttore che infine ha perso il posto quando da Parigi hanno cominciato a fare i controlli sulle uscite, scoprendo ad esempio che i collaboratori che andavano alle riunioni parigine in treno ed il Direttore si faceva rimborsare i biglietti aerei non usati e si teneva i soldi.

Morale della favola?

Quello che negli anni ’80 era un importante stabilimento nel settore, con oltre 200 dipendenti ora è un magazzino dove spedisco il materiale che sarà poi lavorato in Germania ed i dipendenti sono una ventina.

D’altro canto è un sistema conclamato anche quando c’è di mezzo lo Stato, lo so io, lo sai tu e lo sanno tutti quelli che hanno le amni in pasta.

Passano gli anni, i decenni, si alternano governi di vario colore e via dicendo, ma nulla cambia.

Avanti così Italietta… 

Compri con il prezzo al ribasso e domani pagherai di più…

Un commento su “Non ho mandato l’offerta, ma risulto più caro? E’ un mistero ;-)

  1. Paoblog
    5 marzo 2019

    Mi scrive un amico:

    “Ci sono un francese, un tedesco ed un italiano…

    il francese chiede 10, il tedesco 20 e l’italiano 30. il cliente convoca il tedesco e gli chiede perchè mai 20 quando il francese vuole 10. il tedesco gli risponde che la sua qualità è doppia di quella del francese. poi convoca l’italiano e gli chiede perchè chieda 30. l’italiano risponde, con 10 facciamo fare il lavoro al francese e gli altri 20 facciamo 10 per uno.”

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