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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Sicurezza sul lavoro: storture legislative e disinteresse…

Un paio di giorni fa è venuto in azienda un tecnico per aggiornare il piano di valutazione dei rischi e si è stupito della nostra attenzione alla sicurezza, dicendo che sono ben poche le aziende di produzione, per di più piccole, che hanno impostato le cose in un certo modo. E’ rimasto lì quando ha notato che abbiamo 6 diversi tipi di guanti, da utilizzare a seconda delle lavorazioni.

Io gli ho detto che per camminare sulla spiaggia mica si usano le stesse calzature che si usa per arrampicare in montagna e lui mi ha fatto una risata, dicendo: lei neanche si immagina cosa vedo.

E con questa affermazione capiamo che molte aziende, sono carenti in merito alla sicurezza, come peraltro si capisce dal bollettino giornaliero di vittime sul lavoro. Ma passiamo oltre. Si parlava del fatto che il carellista deve essere sottoposto a visite mediche periodiche per accertare se, ad esempio, usa stupefacenti.

Certo, gli ho detto io, ma poi per il rispetto della privacy il medico non mi dice che si droga ed allora siamo daccapo.

Infatti, dice lui, il medico le dice solo se è abile o non abile a fare il carrellista. Non solo, mi fa, nel caso fosse un alcolista, lei non potrebbe neanche licenziarlo, ma sarebbe obbligato a pagargli un corso di riabilitazione e solo se al termine del percorso si stabilisse che beve ancora, allora potrebbe licenziarlo per giusta causa.

Ora, usando la logica, se un’azienda assume mettiamo 5 carrellisti ed 1 di questi è un’alcolista, di fatto si trova con il 20% del personale in meno; se poi uno non è abile per lavorare su un carrello, non lo sarà neanche epr operare su una macchina utensile, sempre ipotizzando che ne abbia le capacità, che guidare è una cosa ed utilizzare magari una macchina a controllo numerico, è tutt’altro.

Quello che non capisco e che mi sembra veramente ingiusto, è che si sia obbligati a pagare una riabilitazione al dipendente. Ma la sua condotta, di fatto, causa già un danno grave all’azienda che si trova ad avere un dipendente che occupa un posto specifico, ma che per difetto suo non può svolgere le mansioni previste.

Ancora una volta si è cornuti e mazziati? Non dico il licenziamento immediato, ma troverei equa la sospensione non retribuita del lavoratore, un corso di riabilitazione pagato dall’Inail e successivamente il reintegro se disintossicato. E licenziamento immediato se ci ricasca.

La sicurezza sul lavoro (e non solo) la si fa in due. Qui abbiamo i tappo monouso le cuffie, gli archetti con i tappi. Sono andato un attimo nel II reparto e l’addetto alla tranciatura, in automatico tra l’altro (quindi un rumore costante) non indossava i tappi.  Gli ho detto di metterli. Ha bloccato le operazioni di lavoro, ha verificato la macchina e me ne stavo tornando sui miei passi, quando ho notato che i tappi non li aveva indossati. Sono tornato indietro, e gli ho detto nuovamente di mettere i tappi. E lui: eh, non mi ricordo dove li ho messi, prima li avevo.

Capiamoci, perchè prima li avevi ed ora no? Il rumore che c’era prima, c’è anche adesso. I danni all’udito, sulla distanza, li hai tu per primo. Così come sei tu a tagliarti se non usi i guanti, a beccarti le schegge in un occhio e via dicendo… Eppure devo sempre essere io a corrergli dietro perchè rispettino le norme elementari di sicurezza.  E qui non si tratta di “cultura” della sicurezza, perchè sono decenni che in azienda  cerchiamo di fare il meglio che possiamo in merito, per cui i dipendenti sono stati istruiti e bacchettati ogni volta che sgarrano. Ed ogni volta che non vai a controllare, ecco che ti freagno. Ma in realtà fregano se stessi per primi.

Ogni tanto arriva uno che ti dice: mi sono tagliato muovendo del materiale. Dopo la medicazione scatta la domanda: aveva i guanti? No. … Perchè no? … Li avevo lasciati là, perdevo tempo….

Vi è mai stato detto: muoviti, lascia perdere i guanti, ecc?.. No? Ed allora visto che il tempo che perdete è pagato ed io preferisco perdere 5 minuti che trovarmi con un’infortunio, che tra l’altro, io ho le rogne, ma il male lo sentite voi, perchè non fare le cose come si deve?

Ovviamente ti danno ragione, passa un giorno e sei daccapo. Che ci siano imprenditori, grandi o piccoli, che sono dei mezzi delinquenti per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, non ci piove, ma se non si collabora, se lo stesso dipendente sottovaluta il pericolo, nonostante l’esperienza o forse per la troppa sicurezza, proprio perchè esperto, allora non si riuscirà mai ad andare da nessuna parte.

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Questa voce è stata pubblicata il 18 giugno 2009 da in Il mondo del lavoro, Pensieri, parole, idee ed opinioni con tag , , , , .