Parliamo del preventivatore Rc-auto, strumento messo in piedi dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) e curato dall’Isvap, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, che compara le offerte di tutte le compagnie presenti sul mercato italiano.
Un confronto sulle tariffe ufficiali
Il confronto generato dal sistema si basa sulle tariffe ufficiali e non su quelle effettive praticate in agenzia. Che, dunque, possono risultare più alte perché non contemplano né gli sconti, né particolari convenzioni che fanno abbassare il premio assicurativo. E questi benefici si possono ottenere solo recandosi presso le singole agenzie, come correttamente viene spiegato agli utenti. Anche perché tramite il sistema non è possibile acquistare la polizza.
A prima vista quindi la foto scattata dal preventivatore è alquanto distante dalla realtà. Orienta ma non risolve. Ma non è tutto. Andando a spulciare le “tariffe ufficiali” generate dal calcolatore, come ha fatto il Salvagente nelle ultime settimane, qualcosa – di troppo – non torna: a volte i prezzi sono molto più alti di quelli che si ricavano andando a interrogare i preventivatori delle singole compagnie; in altri casi i parametri previsti dal sistema escludono di fatto alcune offerte; infine, quasi misteriosamente, il sistema spesso non fornisce l’offerta della compagnia di provenienza dell’utente stesso.
Di “alcune discrepanze riscontrate” parlano le Generali al Salvagente mentre molto più netto è James Brown, amministratore delegato di Direct Line: “Rileviamo che il preventivatore non è in grado di informare sempre correttamente il consumatore”.
Convinti che un sistema effettivamente in grado di poter fornire all’assicurato, in un’unica soluzione, tutte le soluzioni previste dal mercato sia molto utile per i consumatori, abbiamo messo alla prova il sistema Mise-Isvap.
Ci siamo messi nei panni di un 34enne romano, coniugato senza figli, con una classe di merito di tutto rispetto (la prima), che, a un mese dalla scadenza del proprio contratto Rc-auto, ha messo alla prova il preventivatore unico per verificare di poter spuntare un’offerta più invitante di quella della sua compagnia.
Tra i campi da compilare, c’è il tipo di guida: libera, con la quale in caso di incidente la garanzia coprirà chiunque sia il conducente, o esperta, scegliendo la quale ci prendiamo la briga di dichiarare che al volante non ci sarà mai un conducente di età inferiore ai 26 anni. È il nostro caso: selezioniamo “esperta”, proseguiamo riempiendo tutti i campi (circa 60) e dopo pochi minuti nella nostra mail arriva il responso dell’interrogazione.
Nel frattempo, abbiamo anche interrogato, per lo stesso profilo, i comparatori “privati” di seisicuro.it e di assicurazione.it.
A questo punto, in mano abbiamo tre stampate e cominciamo a vedere che qualcosa non va. Ovviamente le offerte dei preventivatori “privati” sono effettive (è un prezzo “vero” che possiamo aggiudicarci direttamente) e non “orientative” come quelle del sistema Mise-Isvap. Tuttavia c’è dell’altro: alcune offerte non le ritroviamo sulle soluzioni scaturite dal preventivatore “pubblico” e poi la tariffa Direct Line viene calcolata a 950,34 euro, quando sugli altri due comparatori si aggira tra i 330 e i 360 euro.
Possibile che la differenza stia tutta negli sconti? Proviamo a interrogare direttamente il sito di Direct Line e la tariffa che ci spetterebbe è quasi la metà di quella Isvap. Qualcosa che non va c’è tanto che, dopo aver riconsiderato tutti i preventivi, la compagnia, per bocca del suo amministratore delegato, James Brown dice al Salvagente: “Al preventivatore unico Isvap va il nostro appoggio ma dovrà essere migliorato per mantenere fino in fondo la promessa di offrire in modo semplice una fotografia reale e sempre aggiornata di tutte le offerte delle compagnie”.
Un altro nodo da sciogliere è la tariffa della compagnia di provenienza del nostro utente: non figura. Questa misteriosa assenza ci è stata anche segnalata da due nostri lettori: Antonio da Roma e Grazia da Napoli: perché non ritroviamo mai l’offerta di rinnovo della nostra assicurazione?
Giriamo la domanda all’Isvap che però alza le mani: “Se questo accade è un fatto puramente casuale. Non ci sono campi che possono escludere la tariffa della compagnia di provenienza. Potrebbe essersi magari verificato un problema di connettività tecnica”.
Le assenze “ingiustificate” non sono finite. Nel file con le offerte inviatoci dall’Isvap non è presente il leader del mercato italiano, le Generali. Andiamo direttamente a interrogare il sito del Leone di Trieste: i parametri immessi sono gli stessi, sul tipo di guida scegliamo “l’esclusiva coniugi”, simile alla “guida esperta”, visto che in famiglia i conducenti sono solo marito e moglie. Il preventivo Generali segnala 540 euro. Chiediamo il perché direttamente alla compagnia fornendo tutti i parametri utilizzati per il confronto: “L’esclusione dalla lista generata dal preventivatore unico deriva dal fatto che noi non prevediamo la condizione guida esperta ma solo l’esclusiva coniugi. Tuttavia alcune discrepanze ci sono”.
Perché tutte queste anomalie? Dall’Isvap, forse in maniera troppo frettolosa, si chiamano fuori: “Per noi il rischio di alterazione è scongiurato alla radice Il sistema è un semplice collettore: riceve le interrogazioni dell’utente, le gira ai data base delle singole compagnie e poi una volta ricevute le risposte le inoltra all’utente.”.
È possibile che, per esigenze di rendere omogeneo il confronto tra i circa 70 gruppi assicurativi operanti in Italia, la scelta dei campi da riempire su tuopreventivatore.it abbia sacrificato qualche elemento di troppo?
La posizione dell’Isvap è categorica: “Tutto è migliorabile, ma noi abbiamo censito tutti i parametri utilizzati dalle compagnie per costruire i loro listini. Non abbiamo sacrificato nulla”.
Sarà proprio così? Forse no, visto che è bastato un semplice parametro taglia fuori dal nostro confronto un big come le Generali. Come dire, a voler essere buoni il sistema compara ma confonde anche tanto.
Fonte: www.ilsalvagente.it