Una delle cause più comuni dei disturbi intestinali che possono colpire anche dove le condizioni igieniche sono ottime sono i campylobacter. Si tratta di microrganismi di varie specie presenti nel tratto gastrointestinale di molti animali da allevamento – pollame, bovini, suini, ovini – senza fare danni.
Purtroppo lo stesso non vale per l’uomo: anzi, i campylobacter sono considerati uno dei principali “colpevoli” delle gastroenteriti nei paesi industrializzati. I sintomi: mal di pancia, diarrea e febbre che, nella maggior parte dei casi, guariscono spontaneamente.
Come ci si infetta? Soprattutto mangiando carne di pollo contaminata non cotta a sufficienza. Può capitare a tutti, ma soprattutto ai bambini, e tutto l’anno, anche se l’incidenza aumenta durante l’estate. Anche perché i Campylobacter sono tra i principali colpevoli della sgradevole diarrea del viaggiatore capace di rovinare la più lussuosa vacanza (in questo caso, il contagio può arrivare anche dall’acqua).
Dopo la macellazione, è possibile che i batteri finiscano sulla pelle dell’animale. Per fortuna, sono poco resistenti al freddo e al caldo, e quindi i passaggi in frigorifero, in forno o in pentola li distruggono. Da noi è più facile che l’ingestione avvenga attraverso una contaminazione “crociata” tra gli alimenti. In pratica, anche se non sono più presenti sul pollo arrosto, i Campylobacter possono essere finiti su un altro cibo o un liquido, per esempio una marinata, che era accanto al pollo ancora crudo sullo scaffale del frigo.
L’Affsa, l’autorità francese per la sicurezza alimentare, ha messo a punto una serie di consigli igienici per i consumatori, il modo più semplice per prevenire le gastroenteriti dovute ai Campylobacter.
Ecco le raccomandazioni:
Continua la lettura qui > Attenzione a dove si mette il pollo: molte gastroenteriti estive si possono prevenire con semplici accorgimenti igienici | Il Fatto Alimentare.