Nei giorni scorsi ho affrontato il problema legato alla cattiva informazione (meglio chiamarla disinformazione?) circa il rischio Nutella paventato in maniera affatto disinteressata dalla Ferrero > https://paoblog.wordpress.com/2010/06/17/la-nutella-e-la-ue-diciamola-tutta-pero/
Oggi pubblico gli articoli di Altroconsumo e di Roberto La Pira che, alla faccia del vari gruppi pro Nutella nati su Facebook, ribadiscono i punti salienti della vicenda. Sarebbe più utile convogliare questa (superficiale) voglia di protestare indirizzandola verso un’azienda che fa disinformazione per tutelare i suoi interessi, fingendo di voler difendere la libertà del consumatore.
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È falsa la notizia secondo cui la Nutella diventerà fuorilegge. Il Parlamento europeo ha approvato nuove regole sull’etichettatura che faranno semplicemente maggiore chiarezza.
Nuova disciplina sulle etichette
Il Parlamento Ue ha approvato una nuova disciplina sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari che garantisce ai consumatori una maggiore trasparenza e capacità di scelta. Ma Ferrero, azienda dolciaria produttrice della Nutella, è scesa sul piede di guerra contro questa decisione facendo credere che porterà alla scomparsa della famosissima crema spalmabile.
Si tratta di una polemica strumentale: Ferrero, per aumentare le vendite, da anni lavora sull’idea che la Nutella è alimento sano da mangiare tutti i giorni a colazione, e non un goloso sfizio, veicolando con le sue campagne pubblicitarie un’informazione scorretta. Con le nuove regole, ciò non sarà più possibile. Vi sembra un male?
Ben vengano regole più severe
Nessuno vuole far sparire il peccato di gola più famoso d’Italia, ma semplicemente tutelare i consumatori, imponendo alle aziende una maggiore correttezza sui contenuti nutrizionali (quanti grassi? Quanto zucchero?). E non si tratta di un vezzo di politici avulsi dalla realtà: l’eccessivo consumo di prodotti non idonei al nostro stile di vita, perché troppo grassi o zuccherati, ci sta portando a ingrassare tutti un po’ troppo, con conseguenze pericolosissime per la nostra salute.
L’Italia non è da meno: ricordate che siamo il paese europeo con la più alta percentuale di bambini sovrappeso e obesi?
La Nutella è buona, golosa, è un retaggio della nostra tradizione gastronomica, ma non è certo sana e le mamme non devono essere portate a credere che se la spalmano tutti i giorni sul pane dei loro figli fanno una cosa buona e giusta (tanto più se i loro piccoli stanno tutto il pomeriggio seduti sul divano a guardare i cartoni).
Non è vero, come abbiamo purtroppo letto in un quotidiano nazionale (complice un giornalista molto allineato sulla descrizione agiografica della realtà industriale di Alba), che la crema di morettiana memoria contiene solo zucchero, cacao, latte e nocciole: basta leggere la lista degli ingredienti per accorgersi che è piena di grassi vegetali di scarsa qualità, alla stregua, dobbiamo dirlo, di molte altre preparazioni dolciarie industriali. Ristabiliamo, per favore, la verità: diamo il benvenuto alle nuove regole.
Etichetta obbligatoria
Le aziende saranno tenute a indicare sempre non solo le quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale ma anche proteine, carboidrati, fibre, grassi trans naturali e artificiali. Il tutto in modo leggibile.
Confronto più facile
Per aiutare i consumatori a confrontare le diverse offerte di alimenti, le informazioni nutrizionali d’ora in avanti saranno sempre indicate su 100 grammi o 100 millilitri.
No al semaforo
Non è passata, invece, la proposta di introdurre l’etichetta a semaforo. Giocando sui bollini rossi, gialli o verdi secondo le quantità di grassi, zuccheri e sale contenuti nei vari prodotti, puntava ad avvertire in modo immediato sul loro grado di bontà o pericolosità per la salute.
Esteso l’obbligo dell’origine
È stato esteso l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti. Oltre a carne, olio e miele, sarà presente il paese di provenienza, per esempio, anche sul pollame. L’obbligo varrà anche quando questi alimenti saranno utilizzati come ingredienti di una preparazione composta.
Confermati i “profili nutrizionali”
Spetterà ancora all’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, controllare la veridicità degli slogan nutrizionali (calcio per le ossa, fibre per la regolarità dell’intestino…). I prodotti non equilibrati (troppo ricchi di zuccheri, grassi, sale e così via) non potranno dire che sono sani.
Niente di definitivo
L’iter legislativo, tuttavia, non si è ancora concluso, mancando il passaggio al Consiglio dei ministri per poi ritornare a Strasburgo per la seconda lettura. Una volta approvato definitivamente il testo, la grande industria alimentare avrà tre anni per adattarsi alle nuove regole.
Fonte: www.altroconsumo.it
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di Roberto La Pira – Blogger del Sole 24ore
Il Parlamento europeo ha approvato mercoledì 16 giugno, in prima lettura un nuovo regolamento sulle etichette dei prodotti alimentari destinato a modificare le indicazioni nutrizionali, a fornire maggiori dettagli sull’origine, a dare più informazioni ai consumatori.
La reazione italiana è stata affidata a Ferrero che ha accusato la nuova proposta di regolamento di mettere il bavaglio al suo prodotto preferito la Nutella. Purtroppo anche i politici hanno sostenuto questa tesi difendendo la crema al cioccolato più amata dagli italiani, alcuni consumatori hanno costituito gruppi in difesa del dolce nazionale e molti giornalisti senza conoscere il testo di legge hanno subito sposato la tesi Ferrero.
L’unica nota stonata arriva venerdì 18 giugno da Altroconsumo (uno dei pochi soggetti intervenuti nel dibattito che conosce la proposta di legge approvata). L’associazione dei consumatori definisce strumentale la polemica di Ferrero quando lascia intravedere una penalizzazione per la Nutella se verrà approvata la nuova normativa . “Si tratta di una polemica strumentale per aumentare le vendite – dice Altroconsumo – Ferrero da anni lavora sull’idea che la Nutella è alimento sano da mangiare tutti i giorni a colazione, e non un goloso sfizio, veicolando con le sue campagne pubblicitarie un’informazione scorretta. Con le nuove regole, ciò non sarà più possibile”.
Altroconsumo ha ragione quando giudica la posizione di Ferrero strumentale, ma quasi nessun giornale l’ha presa in seria considerazione. Per fortuna la cronaca registra nel tardo pomeriggio di venerdì un lancio dell’agenzia Apcom in cui il commissario europeo alla Salute e protezione dei consumatori, il maltese John Dalli si dice “sorpreso” per la polemica in Italia a proposito di quella che la stampa definisce come la ‘guerra dell’Ue alla Nutella’ e risponde alle critiche che ritiene frutto di persone disinformate (un modo elegante per dire che molti giornalisti e politici non conoscono la proposta di regolamento approvato). Cerco di spiegare brevemente il problema.
La questione riguarda i profili nutrizionali che verranno presto definiti dagli esperti di Bruxelles, per le varie categorie di prodotti in base a criteri di equilibrio dietetico.
Quando gli esperti definiranno i profili nutrizionali dei vari prodotti diranno che se un dolce, un formaggio, un salame, una bibita contengono troppi zuccheri, troppi grassi o troppo sale, non potendoli considerare cibi salutari a loro sarà vietato di fare pubblicità di tipo salutistico negli spot e sulle etichette.
Per esempio non si potrà dire negli spot televisivi che fare colazione con pane e crema al cioccolato fa bene alla salute perché la crema al cioccolato contiene troppo zucchero. Lo stesso discorso vale per le bibite o gli infusi troppo zuccherati arricchiti con erbe, nuovi principi attivi o vitamine, A loro sarà vietato dire negli spot che fanno bene alla salute perché contengono troppo zucchero.
Questo discorso è stato considerato un attacco da Ferrero perché ha il timore che in prospettiva non potrà più promuove Nutella come fa adesso.
Per rendersi conto del perché si è giunti a questa proposta di regolamento ritenuta molto restrittiva, bisogna ricordare che le aziende europee usano regolarmente slogan salutistici falsi e/o privi di riscontri scientifici per pubblicizzare i prodotti e ingannare i consumatori.
L’ultimo report del febbraio 2010 pubblicato dall’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare europea) ha bocciato il 98% (430 su 439) delle scritte salutistiche usate per le etichette dei prodotti, mentre l’anno scorso le bocciature sono state il 67 % (350 su 523), a cui se ne aggiungono altre 46 su 57 che vantavano improbabili benefici per la salute dei bambini (miglioramento della memoria, incremento della vista, maggiore capacità di apprendimento…).
Per contrastare questo comportamento utilizzato da molte imprese per ingannare i consumatori, il Parlamento europeo ora propone nuove regole. Attraverso i profili nutrizionali sarà impedito alle imprese che producono junk food di fare pubblicità dove si lascia intendere che fanno bene alla salute.
Cosa c’è di sbagliato in tutto ciò amici della Nutella?
Fonte: http://robertolapira.nova100.ilsole24ore.com/
Qui trovi il punto di vista de Il Fatto Alimentare > http://www.ilfattoalimentare.it/come-si-pu.html
P.S. : per dovere di cronaca bisogna ricordare che nel gennaio 2009 l’Efsa ha ritenuto la scritta “aiuta a crescere” riferita ai bambini presente sulle etichette di Kinder Ferrero non veritiera.