di Maurizio Caprino
Questa sì che sarebbe una notizia. Buttata lì – tra le righe in cui il direttore di “Quattroruote” cerca di difendere da agguerriti frequentatori dell’omonimo forum l’operazione con cui la rivista “approva” 18 modelli Citroen per la verità non irresistibili (http://forum.quattroruote.it/posts/list/38695.page) – si legge questa frase: “La Casa francese, non senza difficoltà perché certi motori non c’erano proprio…“.
Il riferimento è ai motori Euro 5, che “Quattroruote” ha posto alla Citroen come condizione per l’approvazione. E il fatto che i francesi non abbiano propulsori aggiornati desta a prima vista meraviglia.
Sì, perché le norme europee antinquinamento si susseguono da vent’anni (volendo considerare solo quelle dell’epoca del catalizzatore) a cadenze tanto regolari e preannunciate che i costruttori ci regolano su “l’orologio” della propria produzione. Se non altro perché sono norme regolarmente pubblicate (oltre che concepite ascoltando anche l’industria).
Il risultato è che da sempre l’anno precedente all’entrata in vigore di un determinato standard obbligatorio vede restyling e modifiche di gamma nel cui ambito si approfitta (con più o meno enfasi mediatica, secondo le convenienze commerciali del momento) per aggiornare i motori.
Il 2010 è proprio uno di questi anni: l’Euro 5, già obbligatorio dal 1° settembre 2009 per tutti i modelli di nuova omologazione, sarà condizione necessaria per immatricolare qualsiasi auto nuova dal 1° gennaio prossimo (faranno eccezione – come da regola generale europea – solo le “fine serie”, ossia vetture in questo caso Euro 4 invendute che non possono superare il 10% del venduto dell’anno precedente e vanno smaltite entro il 31 dicembre 2011, con l’autorizzazione della Motorizzazione).
Ora, vedere la notizia secondo cui la Citroen a quattro mesi dall’obbligo di Euro 5 non è ancora pronta fa scalpore. Molto probabilmente la frase del direttore di “Quattroruote” non è da interpretare letteralmente (ci sta usare espressioni un po’ forti, soprattutto in blog e forum).
Così si può pensare che per la Citroen il problema sia un altro: smaltire gli Euro 4 avanzati in misura superiore ai programmi a causa di un 2010 particolarmente depresso (questo vale pressoché per tutti i costruttori in tutta Europa, essendo finiti gli incentivi e rimasta la crisi economica). La notizia, quindi, sarebbe questa.
Non sarebbe la prima volta che accade un fatto del genere. Per esempio, vi siete mai chiesti il perché della scelta commerciale “suicida” della Ford, che ha coperto buona parte degli anni di boom del Gpl con un motore 2 litri sulla Focus invece che con un ben più appetibile (per quel tipo di clientela) 1.6? Semplice: a livello europeo c’era una sovrabbondanza di 2 litri. Smaltita quella, si è passati al 1.6.
Fonte: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/
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Paoblog: La vera meraviglia l’ho provata quando sono andato a guardare il famoso Listino di Quattroruote ove, oltre all’evidenziazione in giallo fluo, delle versio Approvate da 4R, ho notato che tute le vetture indicate sul listino (e non sono poche) sono già Euro 5, tranne due C5. Vien da chiedersi se il neo-Direttore Cavicchi sappia quel che dice.
Che poi siano ancora in produzione e/o vendita delle Euro 4, non ci piove, l’invenduto dovrà pur essere smaltito…ma da qui a dire che l’operazione Quattroruote ha spinto la Citroen a dotarsi di motori Euro 5, ce ne vuole.
Articolo correlato > https://paoblog.wordpress.com/2010/09/06/quattroruote-credibilita/
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E sì: da come scrive il Direttore di “Quattroruote” nell’intervento sul forum sembra quasi che sia merito del mensile della Domus se Citroën abbia “finalmente scoperto” i motori Euro 5…