Miscele di oli comunitari di dubbia qualità e prodotti sospettati di essere stati deodorati. Ancora una volta si addensano nubi intorno all’extravergine venduto soprattutto nei supermercati.
Stavolta l’allarme non arriva dalla California, dove a luglio un discusso studio dell’Olive Center dell’Università di Davis aveva declassato a semplici vergini diversi big dell’extravergine “italiano”.
A far discutere ora, ci sono nuove analisi anticipate dal settimanale il Salvagente in edicola da domani e in vendita subito on line, che puntano il dito sulla possibile presenza di partite deodorate – non ammesse nell’extravergine – nei più comuni prodotti da scaffale.
Uno su tre non ce la fa
L’Arpam di Ascoli Piceno – la stessa che negli anni scorsi in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato scoprì il latte all’Itx e il peperoncino colorato con il cancerogeno Sudan – ha recentemente analizzato 33 campioni di extravergine prelevati nei frantoi marchigiani e altri 35 acquistati presso esercizi commerciali, in gran parte etichettati come “miscele di oli comunitari”, e li ha sottoposti all’esame degli esteri metilici ed etilici di acidi grassi, nominati nello studio con l’acronimo Emeag, più noti in letteratura scientifica come alchil esteri.
Il verdetto finale è sorprendente: circa un terzo del campione degli extravergini acquistati nei supermercati sarebbe fuori norma.
Le analisi
Per arrivare a questo risultato occorre prendere in considerazione l’indicazione “nascosta” dentro gli alchil esteri. L’elevata presenza di queste sostanze è un indicatore di scarsa qualità dell’extravergine in quanto si producono con la degradazione delle olive.
In pratica, gli alchil esteri testimoniano una non corretta conservazione dovuta a un cattivo stoccaggio della materia prima, accatastata per giorni in enormi cumuli (come spesso succede nei sistemi industriali spagnoli), oppure franta dopo che è già in atto un processo di fermentazione.
Oli deodorati
A una forte concentrazione di alchil esteri, dunque, dovrebbe corrispondere un difetto organolettico dell’olio: un’alta acidità oppure un odore troppo forte….
Continua la lettura qui > Olio d’oliva extravergine: 1 bottiglia su 3 è contraffatta – IL SALVAGENTE – quotidiano on-line dei consumatori.
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