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A scuola si “impara” a mangiare frutta, verdura e latte.

L’8 e il 9 dicembre 2010 si è tenuta a Bruxelles una conferenza di alto livello per valutare le strategie dei paesi membri sulla nutrizione e le questioni sanitarie legate a sovrappeso e obesità. Due iniziative appaiono di particolare interesse: i programmi della Commissione europea “School Fruit Scheme” e “School Milk Scheme”.

Nei 27 paesi UE ben 22 milioni di bambini sono soprappeso e 5,1 milioni obesi, in costante crescita. Il costo di queste patologie ammonta a 150 miliardi di euro di spese sanitarie, oltre alla perdita di produttività.

Lo “School Fruit Scheme” mira a inserire nutrizione, salute e agricoltura nei programmi educativi delle scuole, intervenendo in un’età nella quale è ancora possibile influire sulle abitudini alimentari, con obiettivi di lungo termine: promuovere il consumo di frutta e verdura e contribuire alla lotta contro l’obesità.

È anche un’occasione per educare gli scolari a un rapporto il più possibile diretto con l’agricoltura e l’ambiente. L’attenzione alla natura e alla stagionalità dei prodotti locali può essere favorita per mezzo di sinergie tra autorità scolastiche, sanitarie e rappresentanti dell’agricoltura e della produzione alimentare.

Il programma si articola su tre pilastri: 1) acquisto e distribuzione nelle scuole di frutta e verdura; 2) didattica ed educazione alimentare, attraverso interazioni con il settore privato; 3) monitoraggio, valutazione dei risultati e scambio di informazione tra gli Stati membri e la Commissione Ue.

Avviato in 23 Stati nel 2009, per il 2010-2011 è seguito da 25 Paesi. L’Unione Europea ha stanziato circa 90 milioni di euro annui per contribuire all’acquisto e alla distribuzione nelle scuole di una lista di alimenti di valore nutrizionale, comunitari e non, con preferenza tuttavia verso le produzioni locali e la freschezza.

L’attuazione del programma è affidata agli….

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