Leggo su Il Portale dei Consumatori
Il Salvagente e Consumer ha messo sotto torchio 5 loghi verdi per verificarne l’attendibilità e l’impatto concreto sull’ambiente.
Il più critico dei cinque è senza dubbio l’Ecolabel europeo, la margherita con il simbolo della Ue che certifica la qualità ecologica di 21 categorie merceologiche.
Non sempre gli standard utilizzati per rilasciare il bollino sono rigidi come ci si aspetterebbe. È soprattutto nella certificazione della carta che il logo europeo rischia di sfiorire.
L’anno scorso il Fern (Forest and European Union Resources Network) ha pubblicato il rapporto dal titolo L’EU Ecolabel permette la deforestazione dopo aver scoperto che due brand di carta da fotocopie, Golden Plus e Lucky Boss, certificate con il bollino europeo, utilizzavano fibre provenienti dalle foreste pluviali indonesiane dell’isola di Sumatra.
Alla faccia della gestione sostenibile dell’ambiente.
Il fatto è che gli standard utilizzati dall’Ecolabel europeo sono estremamente deboli. Basti pensare che fino a qualche anno fa non era chiesta alcuna certificazione per le fibre vergini di cellulosa: per questo due brand come Golden Plus e Lucky Boss facenti capo alla famigerata multinazionale Asia Pulp and Paper (la App, la principale responsabile della deforestazione in Indonesia, ndr.) hanno potuto ottenerlo, ci spiega Sergio Baffoni, responsabile Campagna foreste della onlus Terra!
Nel 2011 c’è stata una revisione dei criteri per il rilascio dell’Ecolabel e si è inserito l’obbligo di certificazione Fsc o Pefc, in modo indifferenziato, per le fibre vergini. Ma si tratta solo di un piccolo miglioramento. Innanzitutto perché, malgrado sembrino uno la copia dell’altro, Fsc e Pefc hanno sostanziali differenze in molti aspetti.
Gli standard che compongono il Pefc hanno una garanzia minima generalmente più scarsa. Come risultato troviamo numerose carte della famigerata App certificate con questo standard.
Ma non è solo sulle fibre vergini che il bollino europeo fa acqua. Le associazioni ambientaliste e anche la Direzione ambiente della Ue per la carta da giornale avevano chiesto al Board dell’Ecolabel (Eueb) un minimo di 80% di fibre riciclate per rilasciare il bollino.
L’Eueb – continua Baffoni – ha accordato solo il 35%. Inoltre sono state ammesse emissioni di alogeni organici assorbibili (derivati organici di cloro, bromo e iodio) fino a 0,2 kg/Adt (per tonnellata a peso secco). Un livello molto vicino agli standard industriali e considerato inaccettabile dal punto di vista ambientale.